Nel capitolo 95 de Il Milione, Marco Polo descrive attentamente l’uso della carta moneta in Cina, presso il Gran Khan. Tale descrizione si sofferma su diversi punti: spiega la creazione della carta moneta, classifica i biglietti in base alla forma e al valore e parla dell’utilizzo di questa carta e degli scambi che avvenivano tramite essa.
Interessante è lo stupore del grande viaggiatore per l’utilizzo della cartamoneta.
Egli è vero che in questa città di Canbalu è la tavola del Grande Sire; e è ordinato in tal maniera che l’uomo puote ben dire che ’l Grande Sire àe l’archimia perfettamente; e mosteròvilo incontanente.
Or sappiate ch’egli fa fare una cotal moneta com’io vi dirò. Egli fa prendere scorza d’un àlbore ch’à nome gelso – èe l’àlbore le cui foglie mangiano li vermi che fanno la seta -, e cogliono la buccia sottile che è tra la buccia grossa e ’l legno dentro, e di quella buccia fa fare carte come di bambagia; e sono tutte nere. Quando queste carte sono fatte cosí, egli ne fa de le piccole, che vagliono una medaglia di tornesegli picculi, e l’altra vale uno tornesello, e l’altra vale un grosso d’argento da Vinegia, e l’altra un mezzo, e l’altra 2 grossi, e l’altra 5, e l’altra 10, e l’altra un bisante d’oro, e l’altra 2, e l’altra 3; e cosí va infino 10 bisanti. E tutte queste carte sono sugellate del sugello del Grande Sire, e ànne fatte fare tante che tutto ’l tesoro (del mondo) n’appagherebbe. E quando queste carte sono fatte, egli ne fa fare tutti li pagamenti e spendere per tutte le province e regni e terre ov’egli à segnoria; e nesuno gli osa refiutare, a pena della vita.
E sí vi dico che tutte le genti e regioni che sono sotto sua segnoria si pagano di questa moneta d’ogne mercatantia di perle, d’oro, d’ariento, di pietre preziose e generalemente d’ogni altra cosa. E sí vi dico che la carta che si mette (per) diece bisanti, no ne pesa uno; e sí vi dico che piú volte li mercatanti la cambiano questa moneta a perle e ad oro e a altre cose care. E molte volte è regato al Grande Sire, per li mercatanti che vale 400.000 bisanti e ’l Grande Sire fa tutto pagare di quelle carte, e li mercatanti le pigliano volentieri, perché le spe(n)dono per tutto il paese.
E molte volte fa bandire lo Gra(nde) Kane che ogni uomo ch’àe oro o ariento o perle o priete preziose o alcuna altra cara cosa, incontanente l’abbi a porta[r]e a la tavala del Grande Sire, e egli le fa pagare di queste carte; e tanta gliene viene di questa mercatantia che è uno miracolo.
E quando ad alcuno si rompe e guastasi alcuna di queste carte e egli vae a la tavola del Grande Sire, incontanente gliele cambia e (ègli) data bella e nuova, ma sí gliene lascia 3 per 100. Ancora sappiate che se alcuno vuole fare vasellamento d’ariento o cinture, e egli vae a la tavola del Grande Sire, dell’ariento del Grande Sire gliene dà tanto quanto vuole per queste carte, secondo che si spendono. E questo è la ragione perché ’l Grande Sire dé avere piú oro e piú ariento che niuno signore del mondo; e sí vi dico che tra tutti li signori del mondo non ànno tanta ricchezza com’à ’l Grande Kane solo.