Di recente è stato pubblicato un interessante libro: Politica feudale e monetaria di Alfonso d’Aragona: Il marchesato di Pescara in potere degli Avalos-Aquino e la sconosciuta zecca aragonese di Rocca San Giovanni. Gli autori sono A. Giuliani e S. Perfetto; il libro è edito dall’Editrice Diana di Cassino.
Cliccate sull’immagine della copertina per ingrandirla. A seguire, un breve presentazione dell’opera.
L’irruzione castigliana in Sicilia Citra Pharum porta con sé tutta quella carica spagnoleggiante e dal sapore umanistico capace di ammodernare, ingentilire, integrare e dominare le genti del Sud, influendo non secondariamente sulle prerogative feudali e monetarie attraverso le quali la Corona di Napoli investiva i suoi fedeli baroni, lungi dalla perfidia delle congiure. In questo clima, il Marchesato di Pescara, il più antico del Reame, si qualifica come vero e proprio laboratorio di feudalità aragonese, in quanto istituzione che racchiude uno speciale carattere amministrativo, familiare e territoriale.
Tutto ciò, unito a un leale spirito di collaborazione e di passione per la ricerca delle fonti archivistiche, ha sospinto gli autori verso il tortuoso cammino della verità storica, permettendo loro di individuare la sconosciuta zecca aragonese di Rocca San Giovanni, in terra d’Abruzzo di memoria dannunziana; retaggio istituzionale, religioso e per certi versi romantico di quel baronaggio espressosi in maniera formidabile attraverso la fusione delle blasonate famiglie Avalos e Aquino. Ancora una volta, l’approccio interdisciplinare si è dimostrato quello più indicato per lo studio della fattispecie “moneta” e per il progresso della sua scienza.
Ecco perché questa ricerca dovrebbe catalizzare non solo l’interesse dei numismatici, ma anche quello di giuristi, storici, economisti, archeologi, cartografi, geografi e araldisti. Un pratico compendio sui prezzi e il grado di rarità delle coniazioni chiude il volume.