Dal 240 al 550 d.C., sotto i sovrani Gupta (Candragupta I, Samudragupta, Candragupta II, Kumaragupta I, Skandagupta, Budhagupta) l’India visse la sua epoca d’oro: fiorirono le arti, specialmente la letteratura (con Kalidasa), l’architettura e la scultura, prosperarono i commerci e le relazioni con gli altri Stati del mondo antico, si compirono progressi in vari campi scientifici, si perfezionarono e misero in atto sistemi burocratici non troppo oppressivi ma di grande efficienza.
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Letteratura
L’uso del sanscrito si diffuse e la letteratura buddhista e giainista, che era stata precedentemente prodotta in lingua pali, iniziò ad essere scritta in sanscrito. La letteratura sanscrita, caratterizzata dall’unione tra sacro e profano, raggiunse il suo apogeo.
Diverse importanti opere letterarie vennero scritte in questo periodo: “Il carretto di argilla” e “Mrichchakatika” di Sudraka, “Sakuntala e le poesie di Kalidasa, il “”Panchatantra”, favole di animali, di Vishnu Sharma, le opere teatrali di Bhasa). A quest’epoca risale anche probabilmente la redazione del Kama Sutra, di Vatsyayana.
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Arte
Vennero dedicati templi a differenti divinità e si sviluppò una raffinata architettura e scultura. Si stabilì un’iconografia tradizionale per la rappresentazione del Buddha, con indumenti spessi dai panneggi a pieghe nette, corpi allungati e idealizzati, occhi allungati, con sottili sopracciglia, ciocche di capelli a forma di guscio di lumaca e sguardi distanti e meditativi. Si produssero piccole sculture in metallo e pannelli a rilievo per i templi.
Alcune delle più famose opere d’arte indiane appartengono a questo periodo, (la scultura del Buddha di Sarnath, i rilievi del tempio Dashavatara di Deogarh e il santuario rupestre di Udaygiri Varaha, i dipinti rupestri di Ajanta).
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Scienza
Nel V secolo d.C., il re Sauraditya (Kumaragupta) fondò l’Università monastica di Nandala, che è stata l’istituzione culturale buddhista più eminente. Essa si espanse per molti secoli a seguire, arrivando fino ad avere oltre tremila studenti. Vi si recarono a studiare monaci da molti paesi, come la Cina, il Tibet e la Mongolia. Fu distrutto e saccheggiato dai mussulmani nel 1197.
L’educazione includeva discipline come grammatica, composizione, logica, metafisica, matematica, medicina e astronomia e le scienze raggiunsero un alto grado di sviluppo e un’alta specializzazione. Furono scritti libri di medicina, di veterinaria, di matematica, di astronomia e astrofisica.
Due dei maggiori matematici antichi dell’India, Aryabhatta e Varahamihira, vissero in questo periodo e a quest’epoca risale per l’algebra lo sviluppo del sistema numerico decimale, con l’elaborazione dei concetti di numero 0 e di |infinito, e l’invenzione dei numeri arabi. Questi avanzamenti furono erroneamente attribuiti agli Arabi, che li introdussero in seguito in Europa.
Usando le loro abilità matematiche ulteriori avanzamenti si ebbero in campo astronomico: nella sua esposizione dell’astronomia Aryabhatta, nel 499 calcolò correttamente la durata dell’anno solare e le orbite dei corpi celesti. La terra fu considerata rotonda e in rotazione intorno al suo asse. Altre scoperte riguardarono la gravità e i pianeti del sistema solare, che venivano utilizzati negli oroscopi.
In campo medico i progressi furono ostacolati dalla prescrizione religiosa che proibiva di entrare in contatto con corpi morti, scoraggiando la dissezione anatomica. Furono tuttavia fatti progressi nell’ambito della farmacopeia e in operazioni di taglio cesareo o di vera e propria chirurgia estetica
Durante il regno di Budhagupta (476-495) gli Unni Bianchi, guidati dal loro re Toramana, superarono le difese ai confini nord-orientali e l’impero si disgregò. Gli Unni, sotto Toramana e il suo successore Mihirakula si impadronirono della maggior parte delle province dell’impero e in alcune regioni si installarono delle dinastie locali, mentre i Gupta continuavano a regnare nella parte più occidentale.
Alcune iscrizioni provano che la sovranità degli ultimi re Gupta era ancora riconosciuta nella valle del Narmada nel 528 e nel Bengala settentrionale nel 543-544 ma il loro potere, entro la metà del VI secolo, si era ridotto a quello di semplici capi locali.
Qui sotto: una dracma d’argento del re Kumaragupta I (414-455)
D/: busto (volto a destra) del re Kumaragupta I, che indossa un fermacapelli decorato con una mezzaluna
R/ L’uccello mitologico Garuda
Il diametro è di 11 millimetri, il peso è di 2 grammi.
Il rovescio presenta una legenda in lingua brahmi: Parama-bhagavata rajahiraja Sri Kumaragupta Mahendraditya, ovvero Il più devoto Re dei Re Kumaragupta Mahendraditya.
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