Vaticano, francobollo per il miracolo di Bolsena del 1263

La festa del Corpus Domini, il cui scopo era quello di celebrare la reale presenza di Cristo nell’eucaristia, inizialmente era celebrata nella sola diocesi di Liegi (Belgio) che l’aveva istituita nel 1246 in seguito alle insistenti richieste della monaca agostiniana Giuliana di Cornillon (1192-1258). Si dovette aspettare il 1264 perché la celebrazione fosse estesa a tutta la Chiesa universale: l’11 agosto 1264, con la bolla Transiturus de hoc mundo (“mentre stava per lasciare questo mondo”) promulgata da Orvieto, papa Urbano IV istituì la festa del Corpus Domini, stabilendo che venisse celebrata il giovedì dopo l’ottava di Pentecoste; il compito di preparare i testi per la liturgia delle ore e per la messa della nuova festività fu affidato a Tommaso d’Aquino.
Per l’istituzione di questa festa fu decisivo un miracolo eucaristico avvenuto nel 1263; infatti, tra tutti i miracoli descritti nel capitolo precedente, nessuno fu più gravido di conseguenze di quello avvenuto a Bolsena. Nella tarda estate dell’anno 1263 un sacerdote boemo, Pietro da Praga, fu assalito dal dubbio sulla reale presenza di Cristo nel pane e nel vino consacrati. Per placare i dubbi di fede che stavano mettendo in crisi la sua vocazione, il sacerdote intraprese un pellegrinaggio verso Roma per pregare sulla tomba di Pietro; sulla via del ritorno, si fermò a pernottare nella chiesa di Santa Cristina a Bolsena dove, il giorno seguente, chiese di celebrare messa. Ma durante la celebrazione di nuovo tornò l’incertezza di quello che stava facendo e allora iniziò a pregare intensamente affinché gli fosse donata quella fortezza d’animo e quell’estremo abbandono che Dio dona a chi si affida a lui.
Durante la messa, nel momento della frazione dell’ostia consacrata, sarebbe apparso ai suoi occhi un prodigio: l’ostia che teneva tra le mani sarebbe diventata carne da cui stillava miracolosamente molto sangue. Impaurito e confuso ma, nello stesso tempo, pieno di gioia, Pietro da Praga riuscì a nascondere ai presenti quello che stava avvenendo: concluse la celebrazione, avvolse tutto nel corporale di lino (usato per la purificazione del calice) che si macchiò immediatamente di sangue e fuggì verso la sacrestia. Durante il tragitto alcune gocce di sangue sarebbero cadute anche sul marmo del pavimento e sui gradini dell’altare. Il sacerdote si recò subito da papa Urbano IV, che in quel periodo si trovava ad Orvieto, per riferirgli l’accaduto. Il papa inviò a Bolsena Giacomo, vescovo di Orvieto, che fu incaricato di verificare la veridicità del fatto e di prendere in consegna le reliquie. Secondo la tradizione il presule fu accompagnato dai teologi Tommaso d’Aquino e Bonaventura da Bagnoregio; in ogni caso, tra la commozione e l’esultanza di tutti, il vescovo di Orvieto tornò dal papa con le reliquie del miracolo. Urbano IV ricevette l’ostia e i lini intrisi di sangue, li mostrò ai fedeli e li depose nel sacrario della cattedrale orvietana di Santa Maria.
Attualmente la festa del Corpus Domini è anche festa civile nei cantoni cattolici della Svizzera, in Spagna, in Germania, Irlanda, Croazia, Polonia, Portogallo, Brasile, Austria e San Marino. In occasione della solennità del Corpus Domini si porta in processione, racchiusa in un ostensorio sottostante un baldacchino, un’ostia consacrata ed esposta alla pubblica adorazione: viene adorato Gesù Cristo vivo e realmente presente nel santissimo Sacramento dell’Eucaristia. È l’unica processione dell’anno liturgico ad essere di precetto, come stabilito dal diritto canonico.

Il 28 febbraio 2013, in occasione del 750° anniversario del miracolo eucaristico di Bolsena, il Vaticano emetterà un francobollo commemorativo da 4,80 euro. La tiratura è di 90.000 esemplari. Il francobollo ha formato di 42 x 28 millimetri, mentre le dimensioni del foglietto sono di 110 x 55 millimetri.

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