L’Aeronautica Militare è una delle quattro forze armate italiane ed ha il compito di difendere lo spazio aereo nazionale.
Già nel 1884 a Roma fu creato un “Servizio Aeronautico” che si sarebbe occupato degli aerostati da ricognizione. Il primo utilizzo operativo delle forze aeree (28 aerei, 4 aerostati e 2 dirigibili) si ebbe durante la campagna di Libia del 1911-1912.
Nel 1915, quando il paese entrò nel primo conflitto mondiale, l’aviazione era ancora di competenza dell’Esercito. A quel tempo l’Italia poteva contare solo su 86 aerei. Le esigenze belliche portarono a costruirne in breve tempo ben 12.000, soprattutto ad opera delle Officine Caproni di Taliedo (Milano). Di questo periodo si ricordano gli assi (come Francesco Baracca e Pier Ruggero Piccio), il bombardamento di Pola (1917) e il “folle volo” di Gabriele d’Annunzio su Vienna (1918). La guerra costò la vita a oltre 2.000 aviatori italiani.
Anche dopo la fine del conflitto l’importanza dell’aeronautica aumentò sempre di più e si giunse alla decisione di scorporare l’arma dal Regio esercito, elevandola a forza armata autonoma. Così, con l’emanazione del regio decreto 645 del 28 marzo 1923, nacque la Regia Aeronautica.
Nel 2023 l’Italia dedicherà una moneta da 5 euro al 100° anniversario della sua Aeronautica Militare.
La moneta è in argento 925, pesa 18 grammi ed ha un diametro di 32 millimetri. I conii sono stati incisi da Valerio de Seta. La tiratura è di 5.000 esemplari.
Al dritto vi è lo stemma dell’Aeronautica Militare, composto dai distintivi di quattro squadriglie che si misero in luce durante la prima guerra mondiale. Lo stemma è sormontato dall’aquila turrita, simbolo dei piloti militari; in basso vi è il cartiglio con il motto Virtute siderum tenus (“Con valore verso le stelle”). Invece il rovescio raffigura il logo dell’anniversario, ideato da Francesco Simone.
Allo stesso tema l’Italia ha dedicato anche un 2 euro commemorativo.