La città di Aventicum era l’antica capitale dell’Elvezia romana, il cui territorio ricopriva la parte più estesa dell’altopiano svizzero; nel III secolo d. C. contava circa ventimila abitanti. Oggi figura fra i siti archeologici più importanti della Svizzera e costituisce, per l’epoca romana, un punto di riferimento internazionale di prim’ordine.
Aventicum fu edificata all’inizio del I secolo d. C., dopo l’annessione del territorio degli elvezi nell’impero romano (15 a.C.). Lo sviluppo della città fu rapido: ben presto si popolarono i quartieri residenziali e comparvero i primi edifici pubblici come il foro, che costituiva il centro politico, amministrativo e religioso della nuova capitale. Nel 71 d.C. iniziò la costruzione delle mura di cinta, che si snodavano per cinque chilometri e mezzo.
Nel 72 d. C. l’imperatore Vespasiano concesse alla città lo statuto di colonia; il sovrano aveva un rapporto speciale con la città poiché vi risiedettero il padre e il figlio Tito. Nel II secolo d.C. gli edifici pubblici si moltiplicarono: vennero costruiti i templi, le terme, il teatro e l’anfiteatro.
Nella seconda metà del III secolo d.C. iniziò un periodo di instabilità politica, accentuata dalle ripetute incursioni degli Alemanni, avvenute nel 275-277 circa. Benché decisamente indebolita, Aventicum conservò la sua importanza, tanto che all’inizio del VI secolo d. C. divenne sede vescovile, titolo che perse nel 585 d.C. a favore di Losanna.
Il 7 maggio 2015 la Svizzera ha dedicato ad Aventicum una moneta da 50 franchi in oro 900. La moneta pesa 11,29 grammi ed ha un diametro di 25 millimetri; la tiratura è di 5.000 esemplari. Vi è raffigurato un busto d’oro romano ritrovato nel sito in cui sorgeva la città.