Il Burundi celebra i suoi uccelli

Il Burundi ha emesso una serie di sei monete da 5 franchi (datate 2014) dedicate ad altrettanti uccelli tipici del paese africano.
Purtroppo la banca centrale non ha rilasciato molte informazioni; in ogni caso le monete sono in alluminio e i volatili raffigurati sono:

  • il bucorvo del sud (Bucorvus leadbeateri): uccello bucerotiforme con un corpo ricoperto di piume nere, pesante fino a cinque chilogrammi e con una lunghezza che arriva al metro. La sua apertura alare è ragguardevole, raggiungendo i 60 centimetri;
  • il becco a scarpa (Balaeniceps rex): uccello pelecaniforme, che si distingue per la mole notevole, il collo tarchiato e la grossa testa. L’adulto misura 115–150 cm in altezza e 100–140 cm in lunghezza, ha un’apertura alare di 230–260 cm e pesa dai 4 kg ai 7 kg. Il suo potente becco è simile a un grossolano zoccolo di legno. Questo animale è raffigurato anche sulla recente moneta da 20 piastre del Sudan del Sud;
  • la schiribilla macchiefulve (Sarothrura elegans): uccello della famiglia Sarothruridae che vive solo nel continente africano;
  • il bucero trombettiere (Bycanistes bucinator): uccello di media taglia, diffuso (oltre che in Burundi) nelle foreste costiere di Mozambico, Botswana, Congo, Kenya, Namibia e Sudafrica;
  • il tantalo beccogiallo (Mycteria ibis): è una cicogna di medie dimensioni, lunga 97 cm e del peso di 2,3 kg nei maschi e 1,9 kg nelle femmine. La specie ha un ampio areale che comprende gran parte dell’Africa sub-sahariana e il Madagascar. Questa è una delle specie protette dal Trattato della Conservazione degli Uccelli Migratori Afroasiatici (AEWA);
  • l’aquila coronata (Stephanoaetus coronatus): uccello rapace della famiglia degli Accipitridi. La sua lunghezza varia da 65 a 75 cm, le piume gli coprono gran parte del corpo, lasciando scoperto gli artigli, il becco grigio-bluastro e le zampe gialle oltre alla tipica cresta da cui prende il nome. Avendo bisogno di una vasta area per procurarsi il cibo non si ritrova mai in gruppi numerosi. Purtroppo, a causa della bellezza delle sue piume, è spesso oggetto di caccia da parte di alcune tribù dell’Africa occidentale.

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