Nel mare di Arzachena, a largo della Sardegna nord orientale, è stato scoperto un enorme tesoretto di monete romane, ovvero dei follis risalenti alla prima metà del IV secolo d.C. Secondo una stima fatta sulla base del peso complessivo, le monete trovate sarebbero tra le 30.000 e le 50.000. Le monete sono databili ad un periodo piuttosto ristretto, dal 324 al 340 d.C.
A scoprire i reperti è stato un sub che ha notato dei resti metallici a poca profondità, non molto lontano dalla costa. Il giorno dopo il personale della Soprintendenza e dei Carabinieri ha rivelato l’esistenza di due zone di dispersione dei follis, in un grande spiazzo di sabbia che potrebbe celare i resti di un importante relitto.
Si tratta di una delle più importanti scoperte numismatiche degli ultimi anni. Insieme alle monete sono state individuate anche parti di anfore di produzione africana e, in minor numero, di produzione orientale.
Il follis era una grande moneta di bronzo introdotta nel 294 d.C. con la riforma monetaria di Diocleziano; pesava circa 10 grammi e conteneva il 4% di argento. Ma al tempo di Costantino I il follis era più piccolo e a malapena conteneva un po’ d’argento.
In foto: un follis emesso da Diocleziano (fonte: Wikipedia-CNG)