Lo stipendio dei legionari romani

Qual era lo stipendio dei soldati di Roma? Come venivano pagati e con quale frequenza?

Il lavoro del soldato era sicuramente molto più remunerativa rispetto a quella di contadini e piccoli artigiani, ma non bisogna pensare che l’arruolamento bastasse ad arricchirsi in maniera vertiginosa.

In età repubblicana il servizio militare garantiva soprattutto uno stipendio di base, una sorta di rimborso spese introdotto nel 406 a.C. come “stipendium”. Ciò garantiva un indennizzo a chi era costretto a lasciare il proprio lavoro per andare in guerra.
Poi, con la riforma di Mario (107-86 a.C.) e la trasformazione dell’esercito in un corpo di professionisti, lo stipendio divenne essenziale per l’arruolamento e il mantenimento dei soldati.

A quanto ammontasse la paga dei soldati sotto Mario non lo sappiamo con precisione. Conosciamo invece il fatto che Cesare (59-44 a.C.) raddoppiò lo stipendio rispetto al passato, aumento mantenuto da Ottaviano (27 a.C. – 14 d.C.). Fu cosa abbastanza rara nelle epoche successive vedersi aumentare lo stipendio, perché all’epoca l’inflazione non era molto elevata. Il primo ad apportare modifiche fu Domiziano (81-96), seguito solo da Settimio Severo (193-211).

Augusto fissò il soldo militare (termine da quale deriva per l’appunto la denominazione di “soldato”) a circa 225 denarii l’anno, pari a 900 sesterzi, divisi in tre rate da 300 l’una. Gli “stipendia” erano versati il primo gennaio, il primo maggio e il primo settembre. Per dare un termine di paragone basti pensare che in questa epoca con un sesterzio si poteva comprare una libbra di lardo.
Si tratta di una cifra tutto sommato modesta. Un paragone con la nostra epoca risulta abbastanza difficile; Alberto Angela parla di uno stipendio di circa 200 euro al mese.
Che i soldati di Roma non vivessero nel lusso è un dato comprovato anche dal fatto che nelle lettere ritrovate nel forte di Vindolanda molti di loro chiedevano ai parenti l’invio di biancheria intima o viveri.

Lo stipendio del legionario in realtà non era però limitato al solo “stipendium” perché veniva integrato dalle elargizioni, che gli imperatori donavano al momento della propria proclamazione, da regalie occasionali e dai bottini di guerrra. Questi ultimi potevano essere molto ingenti.
Ovviamente nell’esercito c’erano diversi ruoli che davano diritto ad una paga molto più alta ed escludevano dai lavori più pesanti. Ad esempio gli ufficiali di grado più elevato erano definiti “dupplicarii” e “triplicarii”, espressioni che indicavano uno stipendio doppio o triplo rispetto a quello base. I più invidiati erano i pretoriani, corpo scelto di guardia dell’imperatore, i quali non solo spesso se ne stavano lontani dalla guerra nella tranquilla e civile Roma, ma erano strapagati e congendati dopo sedici anni di servizio.

Una delle principali cause che portarono Roma alla crisi economica fu proprio la pratica di aumentare i donativi e gli stipendi del legionari. Ciò da un lato assicuravano la loro fedeltà all’imperatore, ma alla lunga finirono col generare sempre più pretese, tanto che lo stato fu presto costretto a diminuire la quantità di metalli preziosi all’interno delle monete, scatenando però una forte inflazione ed obbligando la zecca ad emettere sempre più moneta. Ciò scatenò un circolo vizioso da cui non si uscì più.

Finché l’impero romano fu aggressivo e si assicurava le ricchezze dei territori conquistati riuscì a far fronte alle crescenti spese. Quando alla fine però i romani smisero di espandere i propri confini, lo stato iniziò a tassare sempre più i suoi cittadini, provocando un generale sentimento di apatia e diffidenza nei confronti delle istituzioni, viste come sole esattrici di tasse. Alla lunga questa situazione portò al declino e alla caduta dell’impero.

Nel 2017 l’isola di Niue ha dedicato all’esercito romano una moneta da 2 dollari in argento puro. La moneta pesa un’oncia (pari a 31,10 grammi) ed ha un diametro di 40 millimetri. La tiratura è di 5.000 esemplari, tutti coniati in versione proof dalla zecca neozelandese.
Questa moneta fa parte della serie Warriors of history (“Guerrieri della storia”).