Il 1° gennaio 2023 la Croazia entrerà nell’eurozona ed emetterà le sue prime monete in euro.
Le monete da 1, 2 e 5 centesimi raffigura il monogramma nazionale (HR) scritto con l’alfabeto glagolitico. Esso fu il primo alfabeto slavo, creato negli anni 862-863 dai missionari bizantini Costantino (detto Cirillo) e Metodio per tradurre la Bibbia ed evangelizzare i popoli slavi. Poi questa forma di scrittura, all’epoca utilizzata anche in Croazia, si è evoluta fino a diventare l’attuale cirillico.
Le monete da 10, 20 e 50 centesimi sono dedicate a Nikola Tesla, inventore, fisico e ingegnere serbo nato nel 1856 in Croazia. A quell’epoca sia la Serbia che la Croazia appartenevano all’Impero Austriaco.
Sulla moneta da 1 euro è raffigurata una martora. Dal nome in croato di questo animale (kuna) deriva quello dell’attuale moneta croata, che andrà in pensione nel 2023. Infatti in tempi antichi la pelliccia di martora era la moneta di scambio più diffusa in Croazia; nel medioevo il suo nome passò alle prime monete locali.
La moneta da 2 euro raffigura la mappa della Croazia.
Su tutte le monete è presente anche il tipico motivo a scacchi bianchi e rossi che compare sullo stemma nazionale. Si tratta di uno dei simboli nazionali più antichi d’Europa.
Aggiornamento del 28 novembre 2022: sono stati emessi gli starter kit (vedi l’ultima foto), ovvero delle confezioni sigillate contenenti 33 monete, per un totale di 13,28 euro (pari a 100 kuna). Sono stati emessi un milione di starter kit.