Il monastero di Curtea de Argès

Curtea de Argès è una cittadina della Romania, situata nella regione della Valacchia, a 160 chilometri dal confine serbo; nel 1359 qui fu stabilita la Metropolia Ortodossa della Valacchia (una delle tre regioni storiche della Romania) e nel 1369 la città divenne capitale del principato Valacco fino al 1419.
In questo paese si trova uno dei più bei monasteri del paese, fondato tra il 1512 e il 1517 dalla famiglia principesca di Valacchia e diventato, dal 1914, la necropoli della famiglia reale di Romania; inoltre, il monastero rappresenta un capolavoro dell’archittetura sacra con piu di 150 motivi ornamentali d’ispirazione tradizionale romena, bizantina, araba e persiana. I dipinti interni sono stati attribuiti al pittore Dobromir e risalgono al 1526.
L’edificio fu restaurato nel XX secolo dall’architetto francese Lecomte de Nouy.
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Questa è la veduta d’insieme del monastero nel 1907 (in un dipinto)
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Foto tratta dal sito ici.ro

Questa invece è la chiesa, facente parte del complesso monastico
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Foto tratta dal sito mit.edu

A questa chiesa è dedicata il rovescio della bancota rumena da 10.000 lei emessa nel 2000.

D/: Nicolae Iorga (1871-1940), primo ministro rumeno (1931-32); a sinistra, due genziane
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R/: la chiesa del monastero di Curtea de Arges; a sinistra, stemma del principe valacco Constantin Brancoveanu (1686-1714) -un’aquila tiene una croce nel becco-

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In Romania circola una curiosa legenda riguardante la costruzione del monastero. Eccola:

Il principe di Vallacchia Nagoe Basarab disse al capomastro Manole:
-Pagherò tantissimo te e le tue maestranze se costruirete una chiesa bellissima come non si è mai vista…altrimenti vi faccio murare vivi! Il mastro Manole acconsentì e i suoi muratori si misero al lavoro.
Ma cosa succede?! Quello che costruiscono di giorno crolla durante la notte…Succede oggi, domani, sempre…
Il principe impazientito minacciò di murare gli operai nelle fondamenta. Il più disperato era mastro Manole. Una notte fece un sogno: il muro sarebbe sempre crollato se non muravano dentro la prima donna che sarebbe venuta all’indomani mattina al cantiere per portare il pranzo, fosse pure moglie o sorella di uno di loro.
Dopo aver sentito il sogno ogni operaio giurò di eseguire la sentenza, anche se la prima donna fosse stata la loro moglie o sorella.
Mastro Manole salì sull’impalcatura per vedere chi sarebbe stata la prima donna ad arrivare…
Disgrazia! Cosa vide?
Sua moglie che si avvicinava al cantiere con un grande cesto.
Il povero Manole cominciò a piangere e ad implorare Dio di non fare arrivare sua moglie a destinazione!
Dio ebbe pietà di lui e fece scoppiare un fortissimo temporale …ma la moglie non cambiò strada.
Manole pregò il Signore di nuovo… Dio fecce alzare un vento fortissimo, una tempesta da sradicare gli alberi ma la moglie giunse lo stesso al cantiere.
Manole cominciò a parlare e scherzare con la sua donna per distrarla.
Intanto cominciò il muro.
Anna, sua moglie distratta dal marito, si accorse tardi del muro che la cingeva e cominciò a piangere. Manole sospirava e piangeva ma continuò a costruire.
Dopo poco tempo non si vide più Anna, ma si sentivano i suoi lamenti.
Mastro Manole piangente inginocchiato abbracciò il muro che non crollò più.
Fù così che riuscì a finire con i suoi muratori il magnifico convento di Curtea di Arges.
Non è possibile realizzare senza sacrificio, niente di duraturo, niente di bello, niente di divino……

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