“I ragazzi della via Paal” è un romanzo per ragazzi di Ferenc Molnár, pubblicato a puntate su una rivista nel 1907 e destinato agli adulti come denuncia della mancanza di spazi per il gioco dei ragazzi. È forse il più popolare romanzo ungherese, nonché uno dei più noti classici della letteratura per l’infanzia.
Il romanzo contiene alcune citazioni di monete ungheresi dell’epoca in cui sono citati anche alcuni prezzi:
Csele invece si fermò a trattare un affare importante sotto un portone accanto alla scuola: il turco che vendeva i croccanti aveva alzato spudoratamente i prezzi. Il croccante, fino a prova contraria, costava un soldo in tutto il mondo e non due! Di solito il turco alzava il coltello e con un solo colpo tagliava un pezzetto di croccante da un soldo. Del resto, lì sotto quel portone, tutto costava un soldo. Costavano un soldo le tre prugne infilate nello stecchino, un soldo i tre fichi secchi legati con lo spago, un soldo la manciata di noccioline, un soldo il frutto candito. Un soldo costava pure il trancio di castagnaccio, e un soldo bastava anche per comprare il celebre “cartoccio dello studente” che è una delle cose più deliziose del mondo.
“Aspetta” disse Boka. “Tu vai a casa col tram. Tieni, ti do i soldi”. Si mise le mani in tasca. Non aveva che tre soldi e il calamaio brevettato dal quale gocciolava allegramente l’inchiostro turchino. Si tolse quindi di tasca quei tre soldi macchiati d’inchiostro e li porse a Nemecsek. “E’ tutto quello che ho”. Nel bazar di Csonakos ne trovarono altri due. Il biondino ne aveva uno e, benché l’avesse tenuto come portafortuna e l’avesse portato sempre con sé chiuso in una scatoletta da pillole, lo adoperò. Con sei soldi poteva già salire sul tram a cavalli.
“La società m’ha dato sessanta soldi perché io prendessi da solo quella vettura”.
Così dicendo Kolnay si mise le mani nelle tasche, che erano sullo stesso tipo di quelle di Csonakos. Cominciò a frugarvi e rovesciò il contenuto sul tavolo. Anzitutto posò sul panno verde un fiorino e quarantadue soldi, due marche da bollo, otto pennini nuovi e una pallina di vetro.
Dal fianco gli pendeva una tromba di rame acquistata a spese pubbliche, cioè coi venti soldi della società dello stucco sacrificati per scopi bellici.
Nonostante le nostre più vive proteste, il generale Janos Boka ha sequestrato con la forza il patrimonio della società (24 soldi) per scopi bellici, cioè per acquistare una tromba. Infatti la tromba è stata acquistata per 1 fiorino e 40 soldi (di cui ventiquattro soldi erano nostri). E pensare che al bazar Roser si possono comprare trombe per soli 50 soldi, anziché per 60 soldi.