Nel 1923 l’Unione Sovietica emise la sua unica moneta in oro destinata alla circolazione, nell’ambito delle riforme denominate Nuova Politica Economica (NEP). Si tratta del chervonets (o chervonetz), una moneta dal valore di 10 rubli, pesante 8,60 grammi e costituita da oro 900‰; ne consegue che il metallo fino contenuto in questa moneta è di 7,74 grammi (un quarto di oncia).
Contestualmente vennero emesse delle banconote, anch’esse con valore nominale espresse in chervontsy (plurale di chervonets), totalmente convertibili nelle nuove monete auree. L’operazioone aveva l’obiettivo di stabilizzare il cambio della moneta sovietica (che durante e dopo la guerra civile era stata soggetta ad una profonda svalutazione) e permettere quindi al governo l’attuazione di una politica di rilancio economico. In seguito questi biglietti vennero messi fuori corso con la riforma monetaria del 1947.
Il chervonets aureo presenta al dritto lo stemma di Stato, comprensivo di falce e martello, e in basso la sigla P.C.Ф.C.P. (Repubblica Socialista Federale Sovietica Russa). Al rovescio, invece, è raffigurato un uomo che semina; dietro di lui compaiono un aratro, una fabbrica e il sole nascente. Il chervonets datato 1923 fu coniato in 2.751.000 pezzi; esiste anche una versione fondo specchio (proof), che attualmente vale più di 5.000 dollari.
Nel 1925 venne decisa una nuova emissione che però non andò a buon fine: i 600.000 pezzi coniati vennero rifusi ed oggi sopravvivono solo cinque esemplari datati 1925 (alcuni cataloghi riferiscono, sbagliando, di un solo esemplare sopravvissuto). Tre di essi sono conservati a Mosca presso il museo Goznak della zecca russa, mentre gli altri due si trovano al museo delle belle arti Pushkin, sempre a Mosca. Da notare che l’emissione del 1925 presenta la sigla CCCP anziché quella PCФCP.
Cinquanta anni dopo il governo sovietico decise di coniare nuovi chervontsy, stavolta non destinati alla circolazione ma ai collezionisti e agli investitori, soprattutto stranieri. Infatti dal 1975 al 1982 (prima e durante le Olimpiadi di Mosca 1980) queste monete vennero emesse in 6.665.000 esemplari, tutti coniati a San Pietroburgo sul modello dei chervontsy del 1923; queste sono le singole tirature:
- 1975: 250.000 pezzi
- 1976: 1.000.000 di pezzi
- 1977 ЛMД: 1.000.000 di pezzi
- 1977 MMД: 1.000.000 di pezzi
- 1978: 350.000 pezzi
- 1979: 1.000.000 di pezzi
- 1980 ЛMД: 900.000 pezzi
- 1980 MMД: 100.000 pezzi (proof)
- 1981: 1.000.000 di pezzi
- 1982: 65.000 pezzi
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Foto tratta dal sito coins-auctioned.com
Salve…interessante la nota storica… Noto che per l’anno 1923, cita due “versioni”, quella a specchio come sarebbe?
Quella in oro normale, che valore potrebbe avere?
Grazie mille
Cristiano
Quella a specchio è riconoscibile per i fondi riflettenti, in cui ci si può appunto specchiare. Purtroppo non è dato sapere la tiratura di quella del 1923, ma comunque ne esistono molto poche.
Invece il valore di quella normale è attualmente di circa 280-290 euro.
Saluti.