Il Sudafrica ha sempre meno materie prime

È notizia di ieri lo sciopero di migliaia di minatori sudafricani che chiedono un salario più alto. Lo sciopero, attuato dai lavoratori della miniera di platino di Marikana (gestita dalla multinazionale britannica Lonmin), è presto degenerato in violenti scontri che hanno causato 34 morti e 78 feriti. Gli scioperanti chiedono non solo di revocare l’annunciato taglio della manodopera, ma anche un salario triplo rispetto a quello attuale, ovvero vogliono 1.200 euro mensili rispetto agli attuali 400.
Ad esacerbare la situazione è lo scontro fra il sindacato storico dei minatori, la National Union of Mineworkers (NUM) e una frangia dissidente, l’Association of Mineworkers and Construction Union (AMCU). Il NUM accusa l’ACMU di aver proclamato uno sciopero illegale e di avanzare richieste irrealistiche. In precedenza gli scontri tra le due fazioni avevano già provocato dieci morti.

Purtroppo queste tensioni erano prevedibili già da tempo e negli anni potrebbero diventare sempre più frequenti, per diversi motivi:

  • nel sottosuolo sudafricano vi sono sempre meno risorse: l’estrazione dell’oro (video), dei diamanti e di tutte le altre materie prime sta subendo un’inarrestabile discesa. Basti pensare che 40 anni fa dalle miniere del Sudafrica si estraevano 1.000 tonnellate d’oro all’anno, mentre la produzione del 2012 sarà, secondo molte stime, di sole 220 tonnellate; la diminuzione della quantità d’oro estratta è ormai del 10-15% l’anno. L’estrazione del platino sta rallentando in modo analogo ed ugualmente inesorabile;
  • costi di estrazione sempre più alti: diretta conseguenza della minore disponibilità di materie prime. Infatti ogni tonnellata di roccia estratta contiene sempre meno grammi di metallo prezioso. Oggi le miniere sudafricane producono dai 4 ai 6 grammi di platino per tonnellata di roccia: una quantità ormai vicina ai limiti della convenienza, visto che l’estrazione e la frantumazione della roccia costituiscono un costo fisso;
  • diminuzione del prezzo del platino: in un anno la quotazione del platino è scesa da 1887 dollari l’oncia a meno di 1420; il prezzo, pur essendo raddoppiato rispetto al 2008, è più basso anche rispetto al 2010. Ormai la quotazione del platino è decisamente più bassa di quella dell’oro, mentre nei decenni passati era sempre stata più alta.

I produttori di platino sostengono che questa situazione è aggravata dalla crescita del costo del lavoro e che tutto ciò li sta conducendo al fallimento.

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