Gli errori nella canzone “Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers”

La canzone “Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers” è un componimento satirico e parodistico su Carlo Martello, vincitore della battaglia di Poitiers. In quello scontro, avvenuto nell’anno 732, Carlo Martello sconfisse l’esercito arabo-berbero musulmano di al-Andalus, fermandone l’avanzata.

Il testo della canzone fu scritto da Paolo Villaggio e musicato da Fabrizio De André; la prima pubblicazione risale al 1963. Fermo restando il carattere satirico e scherzoso della canzone, non si può fare a meno di notare che il testo contiene alcuni errori storici:

  • Carlo Martello viene chiamato più volte re, sire, sua maestà e sovrano. In realtà egli non era un re ma il potente Maggiordomo di Palazzo dei regni merovingi di Austrasia (dal 716), di Burgundia (dal 717) e di Neustria (dal 719 sino alla sua morte). Dopo la morte del re merovingio Teodorico IV, avvenuta cinque anni dopo la battaglia di Poitiers, Carlo Martello esercitò il potere regale dal 737 al 741 pur non avendone il titolo;
  • nel testo il ritorno di Carlo Martello dalla battaglia avviene in una “calda primavera”. In realtà la battaglia avvenne in un sabato di ottobre (10 o 17 ottobre 732), quindi in autunno;
  • la strofa che recita “Chi poi impone alla sposa soave di castità la cintura, ahimè, è grave; in battaglia può correre il rischio di perder la chiave” è un totale anacronismo. Infatti l’esistenza e l’utilizzo della cintura di castità nel medioevo è stata negata da molti storici; si tenga presente che il primo documento in cui è nominata la cintura di castità è datato 1405. Nonostante la credenza popolare associ la cintura di castità al medioevo, si ritiene che questo strumento entrò in uso non prima del XIV secolo, quindi almeno 600 anni dopo l’epoca di Carlo Martello;
  • infine va registrato un macroscopico errore numismatico: il prezzo che la prostituta chiede a Carlo Martello (5.000 lire) è davvero spropositato. Infatti nel secolo VIII una lira equivaleva a 240 denari, ognuno dei quali conteneva un grammo d’argento (e a volte anche qualcosa in più); ne consegue che 5.000 lire equivalevano a più di 1.200 kg d’argento. E pensare che era un prezzo di favore…


5 Risposte a “Gli errori nella canzone “Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers””

  1. E mamma mia già sta canzone ha fatto andare in tribunale i due che l’hanno fatta, ora vi ci mettete anche voi e che cazzo. Ascoltatevela e basta e fatevi due risate.

  2. Si è tornati a parlare di questa canzone dopo la morte di Paolo Villaggio. Colgo l’occasione per aggiungere un’ulteriore incongruenza alla lista degli errori storici contenuti nel testo: Carlo Martello non si sarebbe potuto dileguare “tra i glicini e il sambuco” in quanto il glicine fu portato in Europa da Marco Polo al ritorno dei suoi viaggi in Oriente, e dunque alla fine del XIII secolo, oltre mezzo millennio dopo la battaglia di Poitiers.
    Un cordiale saluto.
    c.

  3. Mi dispiace dissentire, ma la storia che leggiamo a scuola non è vera. 😀 libri storici e bannati per il popolo datati 1800 circa parlano chiaramente. E il povero De Andrè morto perchè sapeva troppo ne è testimone.

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