Efesto è il dio greco del fuoco, delle fucine, dell’ingegneria, della scultura e della metallurgia. Il suo culto era presente nelle città dell’antica Grecia in cui vi fossero attività artigianali; ad Atene sorgeva un tempio a lui dedicato e l’intera isola di Lemno era a lui consacrata. Infatti Efesto era figlio di Zeus e di Era, ma era un neonato così brutto che la madre lo scaraventò giù dal cielo in preda all’ira. Il piccolo Efesto atterrò a Lemno, con entrambi i piedi storpi, e vi fondò la sua fucina.
Non a caso nell’Iliade, Omero descrisse Efesto come brutto e di carattere volubile, ma anche con una grande forza nei muscoli delle braccia e delle spalle; inoltre la sua abilità artigiana era di un’impareggiabile perfezione. La sua grande fucina si trovava nelle viscere dell’Etna e di altri vulcani, dove il dio lavorava insieme ai suoi ciclopi. Erano proprio i loro colpi sulle incudini e il loro ansimare a far brontolare i vulcani e a farli eruttare.
I simboli di Efesto sono il martello, l’incudine e le tenaglie; in qualche rappresentazione è presente anche una scure. Nella religione romana vi era una figura divina simile, ovvero il dio Vulcano.
Nel 2023 la Grecia ha dedicato al dio Efesto una moneta da 100 euro in oro puro. La moneta pesa 3,89 grammi ed ha un diametro di 17,5 millimetri. Disegnata da Maria Antonatou, la moneta è stata emessa in 1.200 esemplari.
Grecia, 100 euro 2024 per il dio Efesto
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