20 dollari 1933: la moneta che non doveva esistere

Il 5 aprile 1933 il presidente americano Franklin D. Roosevelt aveva emanato l’ordine esecutivo 1602 con cui si vietava agli americani il possesso privato di monete e lingotti d’oro durante il periodo della grande depressione. L’ordine ammetteva il possesso pro capite di una quantità di oro inferiore a 100 dollari; l’articolo 9 dell’ordine fissava per i trasgressori una multa superiore a 10.000 dollari oppure un minimo di 10 anni di carcere.
Fu per questo motivo che fu dato l’ordine di distruggere gli esemplari già prodotti del 20 dollari del 1933, ultima moneta della tipologia double eagle, incisa dallo scultore di origine franco-irlandese Augustus Saint-Gaudens, in circolazione dal 1907. Tra il 15 marzo e il 19 maggio del 1933, la zecca di Philadelphia ne aveva prodotti 445.500 esemplari che vennero tutti rifusi, ad eccezione di pochi pezzi. Questi ultimi erano stati trafugati e immessi sul mercato del collezionismo; fino al 2003 si sapeva che nelle mani di privati erano giunti una decina di esemplari. Ben nove di queste monete vennero ritrovate dai servizi segreti e distrutte nel corso degli anni Quaranta e Cinquanta; si salvò unicamente quella acquistata dal re d’Egitto Farouk nel 1944. Recuperata nel 1996 dall’FBI, in seguito ad un compromesso venne messa all’asta nel 2002 e venduta ad un ignoto compratore per 7.590.020 dollari.
Ma non era finita lì: altre dieci monete sono state scoperte dagli eredi di Israel Switt, un gioielliere di Filadelfia, deceduto nel 1990; la famiglia ora è in causa con il governo degli Stati Uniti per il lascito, stimato in circa 80 milioni di dollari.
Il caso è approdato ora in tribunale a Filadelfia; il processo è iniziato giovedì (7 luglio 2011). I discendenti di Switt affermano che lo Stato non può dimostrare il furto e che, quindi, non ha il diritto di reclamare le monete solamente perché esiste un qualche sospetto. I funzionari del governo statunitense invece sostengono che le monete sono finite in mani private dopo essere state rubate e che “il legittimo proprietario è il popolo degli Stati Uniti d’America”. Con ogni probabilità il gioielliere ha acquistato le monete da un collaboratore della zecca di Philadelfia che le avrebbe sostituite con 20 dollari di anni comuni.
Questo è un caso di fondamentale importanza, non solo perché al centro c’è una moneta di grandissima rarità con una grande storia alle spalle, ma anche perché se il governo degli Stati Uniti vincesse la causa, potrebbe vedersi riconosciuto il diritto di recuperare e sequestrare altre monete passate di mano nei decenni scorsi e dichiararle proprietà dello Stato.

Nella foto (cliccateci per ingrandirla): l’esemplare dell’ex collezione di re Farouk.

2 Risposte a “20 dollari 1933: la moneta che non doveva esistere”

  1. Buongiorno, posseggo 2 monete d’oro da 20 $ americani; sono rispettivamente del 1908 e del 1924. E’ possibile conoscerne il loro valore di mercato?
    Grazie e distinti saluti.

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