Il mandante dell’omicidio di Lorenzino de’ Medici fu l’imperatore Carlo V

A organizzare la congiura contro Lorenzino de’ Medici (1514-1548), ucciso a colpi di pugnale da due sicari, non fu Cosimo I de’ Medici. Il mandante del suo omicidio fu l’imperatore Carlo V d’Asburgo (nell’immagine a sinitra in un ritratto eseguito da Tiziano nel 1548, cliccateci per ingrandirlo).
É stato svelato dopo quasi cinque secoli uno dei misteri più lunghi della storia del Rinascimento, facendo emergere un complesso intrigo internazionale.

La morte di Lorenzino de’ Medici , noto come Lorenzaccio per l’agguato mortale che il giovane rampollo fiorentino tese il 6 gennaio del 1537 al primo duca di Firenze, Alessandro de’ Medici, viene ricostruita ora nel libro ”L’assassino del duca. Esilio e morte di Lorenzino de’ Medici” dallo storico Stefano Dall’Aglio, pubblicato dall’editore Olschki.
Stefano Dall’Aglio, professore di storia moderna all’Università “La Sapienza” di Roma, dal 2006 al 2010 ha lavorato come fellow del Medici Archive Project all’Archivio di Stato di Firenze.
Grazie alle sue ricerche, Dall’Aglio ha ricostruito le vicende dell’assassino del duca nell’arco di tempo degli undici anni compresi tra la morte di Alessandro e quella dello stesso Lorenzino, facendo ordine per quanto possibile tra realta’ e leggenda.

Le ricerche hanno portato lo studioso all’Archivio di Valladolid in Spagna, dove ha trovato due lettere dell’imperatore Carlo V nelle quali si ordinava, a chiare lettere, l’uccisione di Lorenzaccio. La vendetta per la morte di Alessandro che si consumò a Venezia il 26 febbraio 1548 non fu quindi ordita da Cosimo de’ Medici, ma dall’imperatore del Sacro Romano Impero in persona.
Dall’Aglio ha condotto un’accurata ricerca sulla figura di Lorenzino de’ Medici e sulla sua morte, scandagliando centinaia di documenti inediti, anche in cifra, contenuti nell’Archivio di Stato di Firenze e in altri archivi, italiani e stranieri. Dopo avere scoperto che gli uomini del duca Cosimo non avevano effettivamente eseguito l’assassinio, come in un giallo lo studioso si è messo alla ricerca del vero mandante dell’omicidio.
Avendo ricostruito un quadro storico dal quale emergeva la sete di vendetta dell’imperatore Carlo V d’Asburgo, suocero del duca Alessandro ucciso da Lorenzino, Dall’Aglio ha imboccato una pista di ricerca che lo ha portato in Spagna.
Nell’Archivo General de Simancas, presso Valladolid, ha scoperto due lettere dell’imperatore in persona nelle quali si ordinava espressamente l’uccisione di Lorenzino.

La storia di quell’episodio va dunque completamente riscritta: il mandante dell’assassinio veneziano non fu il duca di Firenze Cosimo I, come sostenuto unanimemente dalla storiografia fino ad oggi, ma il potentissimo Carlo V, imperatore del Sacro Romano Impero.
Il libro di Stefano Dall’Aglio offre un ritratto molto lontano dagli stereotipi della storiografia del passato, dal quale emergono, tra le altre cose, il ruolo politico di primo piano rivestito da Lorenzino de’ Medici nell’ambito delle manovre dei fuoriusciti fiorentini e importanti novita’ sulla redazione della sua “Apologia”, nella quale spiegò le ragioni dell’assassinio del duca Alessandro de’ Medici, suo cugino e compagno di scorribande notturne.

Fonte: http://www.adnkronos.com

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