I resti di una dimora arcaica dell’inizio del VI secolo a.C. sono stati rinvenuti sul colle del Quirinale, all’interno di Palazzo Canevari.
L’abitazione aveva una pianta rettangolare; la parte inferiore era costituita da blocchi di tufo e su di essa poggiavano muri di legno rivestiti con intonaco di argilla. Il tetto era costituito da tegole.
La scoperta ha sorpreso gli archeologi perché finora l’area era ritenuta una necropoli e non una zona abitativa. Questo rinvenimento potrebbe dunque riscrivere la storia urbanistica di Roma.
Mirella Serlorenzi, direttrice degli scavi, ha spiegato: “Questo edificio è sostanzialmente assente nelle Roma arcaica: ve ne sono tracce solo nella zona del Foro. Probabilmente l’abitazione visse circa 50-60 anni poi vi venne costruito il tempio che abbiamo rinvenuto nel 2013. La posizione della casa vicina al tempio lascia pensare che quella fosse un’area sacra e che chi la abitava stesse a guardia di ciò che vi accadeva. Ma ancora più importante è che ora possiamo retrodatare l’urbanizzazione della zona del Quirinale. Le mura serviane andarono a inglobare un’area già abitata e non una necropoli. Ciò significa che Roma all’inizio del VI secolo era molto più ampia di come ci aspettavamo e non solo racchiusa attorno al Foro. Gli scavi continueranno ancora per alcuni mesi. Ma tutto dipende da cosa troveremo”.
Francesco Prosperetti, soprintendente per l’Area Archeologica di Roma, ha dichiarato: “Questa antica abitazione situata all’interno dell’ex Istituto Geologico di palazzo Canevari si presenta come una delle più importanti scoperte archeologiche avvenute negli ultimi anni e induce a rivedere le nostre conoscenze sullo sviluppo della città tra VI e V secolo a.C.”.
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