Dal 1926 al 1935 il Regno d’Italia emise una moneta in argento da 5 lire denominata Aquilotto o Aquilino. La moneta è in argento 835, pesa 5 grammi ed ha un diametro di 23 millimetri.
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Al dritto compare la testa del re Vittorio Emanuele III volta a sinistra, circondata dalla legenda VITTORIO • EMANUELE • II • RE • D’ITALIA •. In basso figurano i nomi dell’incisore Attilio Silvio Motti (A • MOTTI INC.) e dell’autore Giuseppe Romagnoli (G • ROMAGNOLI).
Invece al rovescio è raffigurata l’aquila che dà il nome alla moneta; il volatile presenta le ali leggermente spiegate e ghermisce un fascio orizzontale. In esergo vi è l’indicazione del valore (L • 5), mentre a sinistra dell’aquila vi sono, su due righe, il millesimo e il segno di zecca (R, ovvero Roma).
Ha gli assi alla francese (“conio moneta”) e presenta sul contorno tre FERT tra nodi e rosette in incuso; spesso il contorno risulta impresso debolmente.
Per il contorno delle monete datate 1927, 1928 e 1929 esistono due varianti: i tondelli forniti dalla Società Metallurgica Italiana di Brescia presentano due rosette consecutive anziché una come quelli prodotti direttamente dalla zecca. Quindi si possono incontrare le due disposizioni * FERT * nodo * FERT * nodo * FERT * nodo oppure * * FERT * * nodo FERT * nodo * FERT nodo.
Per produrre questa moneta furono rifuse 660 tonnellate di vecchie monete in argento da 1 e 2 lire. Queste sono le tirature annuali:
- 1926: 5.405.000 esemplari;
- 1927: 92.887.460 esemplari;
- 1928: 9.907.540 esemplari;
- 1929: 33.803.000 esemplari;
- 1930: 19.525.000 esemplari;
- 1931: 50 (coniata esclusivamente per i collezionisti);
- 1932: 50 (coniata esclusivamente per i collezionisti);
- 1933: 50 (coniata esclusivamente per i collezionisti);
- 1934: 50 (coniata esclusivamente per i collezionisti);
- 1935: 50 (coniata esclusivamente per i collezionisti).
Video realizzato dal gruppo Facebook “Numismatica Italiana”: