Napoli bombardata (4 agosto 1943)

Questa lettera è una drammatica testimonianza del bombardamento subito dalla città di Napoli il 4 agosto 1943, effettuato da più di 400 “fortezze volanti” B-17. Il bombardamento distrusse anche la trecentesca basilica di Santa Chiara.

Mittente: signora Dora Rocco del Giudice (Napoli)
Destinatario: avvocato Carmine Montopoli (Pescara)
Dai timbri presenti sulla busta sembra che la missiva sia stata bloccata dalla censura e restituita al mittente il 25 agosto.

Napoli, 5 agosto 1943

Gentilissimo Tenente ho ricevuto la Sua lettera e sentitamente la ringrazio del pensiero gentile avuto di ricordarsi di me e Le sono assai grata del buon ricordo.
Ha fatto in tempo ad allontanarsi; qui ce la siamo vista assai brutta, l’incursione più terribile che abbiamo avuta fu oggi. Non hanno lasciato nulla, Lei che è pratico di Napoli può comprendere; dalla torretta, l’Arco Mirelli, il 40°, tutta la riviera, piazza Calabritto, via Pace, via Filangieri, via Chiaia con i quartieri Superiori, il palazzo Salerno con il Palazzo Reale, l’Arsenale, qui in fiamme, Toledo, il largo della Carità, lo Spirito Santo, l’Upim (?), il palazzo dei telefoni, la (caserma) Zanzur, tutte le migliori chiese, perfino il Duomo e sarebbe troppo lungo elencare ogni cosa. Su da noi 5 bombe, due inesplose, le batterie, molti di noi colpiti, il mio laboratorio se l’è scampata. Vicino al Corpo di guardia ne è caduta una, lungo la discesa di monte di Dio siamo nelle condizioni del 28 aprile.
Anche io me la sono vista brutta, nel ricovero abbiamo passato un momento terribile, credevamo di non uscirne ! Mio fratello Umberto fu sbattuto a terra ed è rimasto malconcio con una mano ed una gamba. L’altro mio fratello Claudio ha avuto il suo negozio in via Chiaia completamente distrutto !
È meglio non parlarne proprio più, siamo senza gas, senza acqua, senza mezzi di trasporto tanto che oggi non sono uscita di casa, non ci sono i tram, i treni non funzionano, come andare avanti ? Domattina un amico mi accompagna a Castellammare da dove proseguo per i Colli, e non verrò a Napoli se non quando calmeranno i guai o se una ragione impellente me lo impone. Ieri mi sono sentita tanto male, sono rimasta sotto un ricovero ben 3 ore, al primo allarme alle 11 non mi mossi e fu un ricognitore, alle 13 1/4 avemmo l’incursione, dopo un lungo giro per imboccare la riviera per recarmi a Posillipo a piedi ebbi un secondo o meglio il 3° allarme e sola andai a fiinire sotto il tunnel della direttissima a Piazza Amedeo ove rimasi fino alle 8 1/2, arrivando poi sfinita alle 9 1/2, trovando i miei preoccupati, e Decio che era arrivato a Napoli e preoccupato mi andava cercando e mi trovò per istrada.
Credo l’avro seccato abbastanza con tutti questi guai, ma d’altra parte penso avrà piacere sapere tutte queste cose. Mi dispiacque tanto non vederla a Sorrento, l’aspettavamo e ritardai il pranzo pensando che il ritardo fosse dovuto agli inconvenienti del viaggio. Sarà per un altra occasione, non è mica detto che non potremo farlo quando tutto sarà tranquillo.
Attendo quelle tali informazioni per soddisfare il desiderio della Sig.ra mia Amica che attende per accontentare se è il capo la figliuola. (?)
Mi scusi della carta e di qualche scarabocchio, la prima mi manca, gli altri sono dovuti dal chiasso e dai capricci che sta facendo la piccola di mio fratello. Decio ricambia i saluti affettuosamente e mio fratello fa lo stesso, da me molti cordialissimi.

Dora Rocco del Giudice

La prego di scrivermi a Sorrento, Colli di S.Pietro Piano di Sorrento La presente viene imbucata ai Colli e chissà quando Le perverrà essendo tutte le linee disastrate. Attendo Sue nuove.

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Per approfondire la storia dei bombardamenti subiti da Napoli, si consiglia il sito http://cronologia.leonardo.it/storia/a1943v.htm e la lettura del libro “I cacciatori del Vesuvio – trenta eroici piloti contro cinquecento bombardieri anglo-americani” (ed. Controcorrente).