Il duomo di Atri (provincia di Teramo) è dedicato a Santa Maria Assunta ed è la concattedrale della diocesi di Teramo-Atri.
Fu costruito probabilmente nel secolo IX, anche se il primo documento in cui è citato risale all’anno 958. Inizialmente era un piccolo edificio, che nel secolo XI fu demolito e sostituito da una chiesa grande come l’attuale duomo, anche se più bassa. Nel 1223 l’edificio fu ricostruito seguendo le forme della chiesa precedente e fu consacrata lo stesso anno alla presenza di tutti i prelati abruzzesi.
Nel Duecento la gestione della chiesa passò dai cistercensi ai canonici del capitolo della cattedrale, i quali si accorsero subito che la chiesa minacciava di crollare: le colonne progettate dall’archittetto Leonardo di Cristoforo nella ricostruzione del 1223 erano troppo esili e reggevano archi troppo ampi. Si procedette quindi alla ricostruzione, che durò dal 1260 al 1284 e che fu affidata a due artisti locali: Raimondo del Poggio e Rainaldo d’Atri, i fondatori della scuola atriana, una corrente artistica che esiste ancora oggi.
Dal Trecento fino agli inizi del Seicento la chiesa acquisì delle preziosissime opere d’arte e si dotò di un campanile, la cui costruzione iniziò nel 1305 e terminò solo nel 1502. Il 17 settembre 1563 un terremoto causò il crollo della facciata, che venne ricostruita.
Il duomo è stato dichiarato monumento nazionale il 19 febbraio 1899 ed è stato visitato da papa Giovanni Paolo II il 30 giugno 1985.
Il 29 luglio 2014 l’Italia dedicherà al duomo di Atri una moneta da 10 euro in argento 925, nell’ambito della serie “Italia delle Arti”. La moneta, realizzata da Silvia Petrassi, pesa 22 grammi ed ha un diametro di 34 millimetri; la tiratura è di 5.000 esemplari, mentre il prezzo di emissione è di 60 euro.
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