Storia e caratteristiche del Peace dollar

Articolo pubblicato nel 92° anniversario
della coniazione del primo Peace Dollar
(28 dicembre 1921-2013)

Il dollaro Pace (Peace dollar) fu emesso dagli Stati Uniti in sostituzione del dollaro Morgan. Queste sono le caratteristiche della moneta:

Metallo: argento 900‰, rame 100‰
Peso: 26,73 grammi
Diametro: 38,1 millimetri
Spessore: 2,40 millimetri
Contorno: rigato
Dritto: aquila dalla testa bianca (volta a destra), contornata dalle legende UNITED STATES OF AMERICA ed E PLURIBUS UNUM (in alto) e ONE DOLLAR (ai lati). In esergo PEACE.
Rovescio: testa diademata e laureata della Libertà (volta a sinistra), contornata dalla legenda LIBERTY (in alto) e IN GOD WE TRUST (ai lati). In esergo la data.
Incisore: l’italiano Antonio (o Anthony) de Francisci, che usò sua moglie Teresa come modella.

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peace_dollar_1934

LA NASCITA DEL PEACE DOLLAR
Il 23 aprile 1918 il Pittman Act autorizzò la rifusione di 270.232.722 dollari Morgan, ma dopo appena tre anni ci si rese conto che in seguito alla rifusione non c’erano più monete in argento sufficienti a coprire il valore dei biglietti cartacei e così nel 1921 si decise di coniare nuovi dollari Morgan.
Ma dopo poco tempo parte dell’opinione pubblica chiese di avere dollari con nuovi disegni, per commemorare la vittoria nella prima guerra mondiale e la pace che ne seguì. Il primo a lanciare l’idea fu Frank Duffield, in un articolo pubblicato nel novembre 1918 sulla rivista The Numismatist. Duffield scrisse:

Una “moneta per la Vittoria” dovrà essere emessa, in quantità tale che non diventi mai rara e possa circolare al valore facciale. La coniazione delle altre monete dovrebbe essere sospesa per un anno, così da permettere la produzione del maggior numero possibile di pezzi. Lasciate che sia emessa una moneta per la Vittoria!

L’idea fu poi rilanciata nell’agosto 1920 dal commerciante numismatico Farran Zerbe, con un articolo intitolato Commemorate the peace with a coin for circulation. Zerbe dichiarò che vi erano tutte le condizioni perché la moneta dedicata alla pace fosse proprio il dollaro d’argento, per poi concludere:

La moneta dovrà essere distribuita a tutti al valore facciale, e dovrà illustrare l’impegno dell’America per la pace e la forza morale della democrazia. […] Abbiamo dato i nostri dollari d’argento per aiutare a vincere la guerra e li rinnoveremo per commemorare la vittoria e la pace.

Infine la proposta di Zerbe, appoggiata dall’ANA (American Numismatic Association), arrivò al Congresso dove fu istituita un’apposita commissione per decidere il da farsi; era presieduta da Warren G. Harding, che di lì a poco divenne il 29° presidente degli Stati Uniti (nel 2014 gli verrà dedicata una moneta).
Il 26 luglio 1921 fu indetto un concorso per scegliere il disegno dell’eventuale nuova moneta. La competizione era aperta solo ad otto artisti appositamente invitati a parteciparvi, tra i quali figuravano  Hermon MacNeil, Victor D. Brenner e Adolph Weinman, che già avevano disegnato monete per il governo; al vincitore sarebbe spettato un premio di 1.500 dollari, a tutti gli altri solo 100.
Le uniche direttive date agli artisti furono di raffigurare al dritto la testa della Libertà “nel modo più bello e pieno di carattere possibile”; invece al rovescio doveva essere ritratta un’aquila, come prevedeva il Coinage Act del 1792. Era obbligatorio includere il valore, il nome del paese, la parola LIBERTY e i motti E PLURIBUS UNUM e IN GOD WE TRUST; tutto il resto era lasciato alla discrezione degli artisti, che dovevano però ricordare che il dollaro doveva essere “decisamente americano nello spirito” e rappresentare la pace o la limitazione degli armamenti.
Il 13 dicembre 1921 la Commissione si riunì per scegliere il disegno vincente: la scelta cadde su uno dei due progetti realizzati da Antonio de Francisci. Egli era nato a Palermo il 13 luglio 1887 ed era emigrato negli Stati Uniti nel 1905; per realizzare il ritratto della Libertà, egli usò come modella sua moglie Maria Teresa Cafarelli, nata in Campania. De Francisci era il più giovane dei concorrenti e l’unica moneta che aveva disegnato fino a quel momento era il mezzo dollaro emesso nel 1920 per commemorare il 100° anniversario della creazione dello Stato del Maine.
De Francisci dichiarò che il suo disegno aveva l’obiettivo di “rappresentare lo spirito del paese, la sua vivacità intellettuale, il suo vigore e la sua vitalità”.

LE POLEMICHE SUL DISEGNO

Teresa Cafarelli
Teresa Cafarelli

Al Congresso l’opposizione alla nuova moneta era molto forte, ma non servì l’approvazione dell’assemblea: il 20 dicembre 1921 fu il Segretario di Stato al Tesoro Andrew Mellon ad approvare in via definitiva i nuovi disegni.
Il disegno di De Francisci scatenò subito molte polemiche. Ad esempio alcuni criticarono il ritratto della Libertà, che appare con la bocca semiaperta: questo diede origine a considerazioni poco gentili sulle qualità morali della signora Cafarelli, moglie dell’incisore.
Ma la polemica più dirompente, che avrebbe portato alla modifica del disegno originale, fu un’altra: inizialmente era previsto che ai piedi dell’aquila ci fosse una spada spezzata, ma l’opinione pubblica vi vide un simbolo di sconfitta. Esemplare è l’editoriale pubblicato dal New York Herald il 21 dicembre: il disegno fu criticato perché “una spada spezzata può avere solo significati sgradevoli”, in quanto rappresenta la sconfitta del suo proprietario, la sua caduta in disgrazia, l’impossibilità a mantenere fedeltà ai giuramenti; secondo l’editorialista sarebbe stato meglio inserire una spada integra e riposta nel suo fodero, segno di clemenza e di pace.
Contemporaneamente la zecca, il Tesoro e la commissione ricevettero molte lettere di protesta.
De Francisci difese il suo disegno sostenendo che non era possibile interpretare la spada spezzata come un simbolo di sconfitta, perché era associata al ramoscello d’ulivo. Nonostante queste argomentazioni, il 24 dicembre fu decretata la rimozione della spada dal disegno definitivo.
Già nel giorno precedente la spada era stata rimossa dai modelli in gesso; la delicata modifica fu effettuata nella zecca di Philadelphia dall’incisore capo Morgan, alla presenza di De Francisci. La rimozione della spada comportò la necessità di allungare il ramoscello d’ulivo e di apportare altri aggiustamenti minori.

I PRIMI PEACE DOLLARS
Il primo Peace Dollar fu coniato a Philadelphia il 28 dicembre 1921 alle 8.30 del mattino. Il primo esemplare prodotto fu consegnato al presidente Harding il 3 gennaio 1922 (giorno in cui la nuova moneta entrò in circolazione), anche se non fu rinvenuto durante l’inventario dei beni presidenziali effettuato nel 1923, dopo la morte di Harding.
In ogni caso furono prodotte 1.006.473 monete datate 1921, tutte coniate a Philadelphia; è difficile credere che questa grande quantità sia stata prodotta in soli quattro giorni ed è lecito ipotizzare che i conii recanti la data 1921 siano stati usati anche nelle prime settimane del 1922. Nel 1921 furono prodotti anche ventinove esemplari di prova.
De Francisci si fece inviare cinquanta esemplari del suo Peace Dollar, ma non ne tenne alcuno per sé: quando partecipò al concorso scommise con diverse persone sulla sua mancata vittoria e usò le nuove monete per pagare le scommesse perse.

Non appena iniziò la coniazione fu riscontrato un problema: i rilievi del disegno erano molto alti e per imprimerli bene sul tondello occorreva esercitare troppa pressione, quindi i conii si usuravano subito e si rompevano. Il 10 gennaio 1922 la zecca di Philadelphia sospese la produzione, mentre a quelle di Denver e San Francisco (che avevano già ricevuto i conii) fu ordinato di non avviare la coniazione. Dopo alcuni tentativi infruttuosi, si riuscì a rimediare abbassando i rilievi anche se questo comportò una perdita di dettagli sulle monete prodotte con i nuovi conii. Un migliaio di esemplari con rilievi bassi furono coniati a mo’ di prova dal 6 al 13 febbraio a San Francisco; la produzione in serie iniziò il 13 febbraio a San Francisco, il 21 a Denver e il 23 a Philadelphia.
I circa 35.401 esemplari con rilievi alti datati 1922 sono stati quasi tutti rifusi; i pochi sopravvissuti sono oggi molto rari.

Il Peace Dollar circolò soprattutto negli Stati dell’ovest, dove si preferiva la moneta sonante a quella cartacea. La produzione continuò fino al 1928, quando fu ripristinata la quantità di monete necessaria alla copertura dei biglietti cartacei.
Da segnalare che le monete datate 1926 presentano la parola GOD più spessa rispetto a quelle di altre date.

I PEACE DOLLARS DEL 1934 E 1935
La coniazione riprese nel 1934 e terminò l’anno successivo; in due anni furono prodotti oltre sette milioni di esemplari. Queste nuove emissioni sono il risultato dell’acquisto di argento deciso dal Congresso per sostenere le aziende minerarie statunitensi, trovatesi in forte difficoltà perché il prezzo del metallo che estraevano era arrivato ai minimi storici: da 1,02 dollari l’oncia del 1920 ai 24 centesimi del dicembre 1932. Sotto la pressione delle lobbies minerarie, il 21 dicembre 1933 il presidente Roosevelt emise un decreto esecutivo che impegnò il governo a comprare tutta la produzione nazionale d’argento al prezzo di 64 centesimi l’oncia, mentre il valore di mercato era di 41 centesimi.
Si prevedeva di coniare dollari d’argento anche nel 1936, ma essi avevano poca richiesta e quindi si rinunciò a produrne ulteriormente. I conii vennero distrutti nel gennaio 1937.

SEGNI DI ZECCA E TIRATURE
Di seguito, i segni di zecca e le singole tirature. Per conoscere il valore delle monete di circolazione appartenenti alle annate più comuni e in non perfetta conservazione, cliccate qui.

Senza segno di zecca: Philadelphia;
D: Denver;
S: San Francisco.

L’eventuale segno di zecca si trova al dritto, nello spazio compreso tra la O di ONE e la punta della coda dell’aquila.

ANNO

Philadelphia

Denver

San Francisco

1921

1.006.473

1922

51.737.000

15.063.000

17.475.000

1923

30.800.000

6.811.000

19.020.000

1924

11.811.000

1.728.000

1925

10.198.000

1.610.000

1926

1.939.000

2.348.700

6.980.000

1927

848.000

1.268.900

866.000

1928

360.649

1.632.000

1934

954.057

1.569.500

1.011.000

1935

1.576.000

1.964.000

TOTALE

111.230.179

27.061.100

52.286.000

.

IL PEACE DOLLAR DEL 1964
Infine nel 1965 furono coniati più 316.076 Peace Dollars datati 1964, ma l’intero quantitativo venne rifuso. In quel periodo l’aumento del prezzo dell’argento aveva fatto sparire le monete dalla circolazione, in quanto il loro valore nominale era ormai inferiore a quello del metallo che contenevano. L’idea di produrre nuove monete fu suggerita il 28 febbraio 1963 dalla direttrice della zecca Eva Adams che, nonostante prevedesse difficoltà nel processo di produzione, dichiarò:

La crescente popolarità dei dollari d’argento, insieme al fatto che le scorte attuali sono state immesse nella circolazione, pone il problema di una nuova produzione nel prossimo futuro.

Il 29 aprile 1963 il Segretario del Tesoro Douglas Dillon dichiarò:

Non tutti i dollari d’argento sono stati immessi in circolazione. Abbiamo ancora una riserva di circa 81 milioni, che saranno distribuiti, se necessario. Se e quando si riveleranno insufficienti, si procederà a una nuova coniazione.

Questa affermazione costituì di fatto l’assenso del governo alla nuova emissione; essa, che doveva ammontare a 45 milioni di dollari, subì una battuta d’arresto con l’uccisione del presidente Kennedy ma poi fu approvata dal Congresso il 3 agosto 1964. Nella stessa data furono stanziati 600.000 dollari per le spese di produzione. L’emissione dei nuovi dollari d’argento fu richiesta soprattutto dai rappresentanti degli Stati minerari dell’ovest, capeggiati dal senatore democratico del Montana Mike Mansfield. Questi politici chiesero al Tesoro di emettere la nuova moneta da un  dollaro, concedendo in cambio il loro appoggio per eliminare l’argento dalle monete di taglio più piccolo (dimes, quarti e mezzi dollari), cosa che poi avvenne dal 1965. Altri politici chiesero che la quantità d’argento contenuta nei dollari venisse ridotta, ma la proposta fu bocciata perché avrebbe spinto i cittadini a tesaurizzare le vecchie monete con titolo superiore.

In ogni caso Frank Gasparro, assistente incisore della zecca di Philadelphia, fu incaricato di produrre i conii del nuovo Peace Dollar; i dieci conii furono pronti entro il 19 ottobre. La scelta era caduta su questa tipologia sia per non perdere tempo e soldi nella preparazione di nuovi modelli, sia perché il Peace Dollar non era mai stata molto popolare: i collezionisti non ne avrebbero fatto incetta e le monete avrebbero circolato. Quindi si scelse di trasgredire la legge, secondo cui il disegno di una moneta non poteva essere utilizzato oltre i venticinque anni dalla prima emissione. La proposta avanzata dal Segretario al Tesoro Robert Wallace di coniare non i Peace ma i Morgan Dollars non fu accolta.
Nei primi mesi del 1965 il Segretario del Tesoro Douglas Dillon scrisse al presidente Lyndon Johnson per esprimergli la sua contrarietà alla nuova emissione; pur non osteggiandone l’emisisone, Dillon sostenne che i dollari d’argento non avrebbero circolato perché sarebbero stati subito tesaurizzati. Egli scrisse:

La scarsità di moneta purtroppo persiste e noi difficilmente potremmo giustificare il taglio della produzione dei necessari dimes, quarti, e mezzi dollari, per coniare dollari che non entrerebbero in circolazione, se non in minima parte. In questa situazione io credo che se il senatore Mansfield insiste per la coniazione dei dollari, noi dovremmo coniarli, i fondi sono stati stanziati per questo. Ma credo anche che se lo facessimo esporremmo lui e l’Amministrazione a pesanti critiche.
Prima di tutto, lui e noi verremmo rimproverati per aver coniato dollari non necessari, mentre invece c’è un reale bisogno di monete di altro taglio.
In secondo luogo, se anche questi dollari fossero messi in circolazione negli stati dell’Ovest, non vi rimarrebbero a lungo: la domanda per la circolazione sarebbe molto bassa ed in gran parte essi finirebbero per essere acquistati e messi via da collezionisti o altri. Nei sei mesi precedenti il 25 marzo 1964, il Tesoro ha rilasciato 45 milioni di vecchi dollari ed essi sono, semplicemente, scomparsi.
Il risultato sarebbe che avremmo sprecato un’enorme quantità di argento, che potrebbe essere meglio utilizzata per la produzione di altri nominali, necessari alla circolazione.

La produzione del Peace Dollar 1964 avvenne nella sola zecca di Denver; a questo proposito Eva Adams scrisse a Robert Wallace, assistente del Segretario al Tesoro:

Si è stabilito di produrre i dollari d’argento soltanto nella zecca di Denver. La zecca si trova in quella parte del paese dove i dollari sono attualmente usati per la circolazione, inoltre il fatto che a coniarli sarà una sola zecca ridurrà la domanda da parte dei collezionisti. Questa soluzione ci eviterà anche di dover includere i dollari sia nelle confezioni proof, coniate solo a Philadelphia, sia in quelle fior di conio, che contengono monete di entrambe le zecche.

La prima moneta fu coniata il 12 maggio 1965 dall’addetto alle presse Tom Tani. Tre giorni dopo l’emissione fu resa pubblica e subito i commercianti numismatici offrirono 7,50 dollari per ogni moneta, perché prevedevano che essa non avrebbe mai circolato.
Ma le monete non furono nemmeno emesse. Infatti la scelta di produrre dollari d’argento suscitò un vespaio di polemiche da parte di molti oppositori, capeggiati dal deputato del Massachusetts Silvio O. Conte: molti la giudicarono inutile, altri sostennero che si trattava di un regalo ai produttori d’argento, uno spreco di risorse che avrebbero dovuto invece essere destinate a combattere la mancanza di spiccioli verificatasi tra il 1963 e il 1964. Il 24 maggio la produzione venne interrotta ed Eva Adams cercò di placare gli animi sostenendo che i 316.076 esemplari coniati fino a quel momento erano solo delle prove non destinate alla circolazione; di lì a poco tutti gli esemplari vennero rifusi dalla zecca di Denver. Per evitare il ripetersi di una situazione simile il Congresso approvò il Coinage Act del 1965, con cui vietò qualsiasi emissione di dollari d’argento fino al 1970.

Oggi del Peace Dollar 1964 non dovrebbe esistere alcun esemplare, anche se si sospetta che alcune monete siano state regalate ad importanti personalità e trattenute dal personale della zecca. Di certo esistono versioni non ufficiali, ottenute da zecche private che hanno modificato la data ai dollari degli anni ’20 e ’30.