Vaticano, 50 euro in oro per papa Leone X

Papa Leone X, al secolo Giovanni di Lorenzo de’ Medici, fu il 217º papa della Chiesa cattolica. Succedette a Giulio II e il suo pontificato durò quasi nove anni, dal 19 marzo 1513 al 1º dicembre 1521. Era il quarto figlio (il secondo maschio) di Lorenzo de’ Medici e di Clarice Orsini; egli, raffinato e colto umanista, portò alla corte pontificia lo splendore e i fasti tipici della cultura delle corti rinascimentali. Fu l’ultimo papa a essere semplice diacono al momento dell’elezione.

All’inizio del suo pontificato Leone X si pose tre obiettivi: raggiungere la pace con gli stati stranieri, modernizzare lo Stato Pontificio e difendere gli interessi della sua famiglia a Firenze.
La difesa degli interessi di Firenze nella politica internazionale fu subito al centro della sua azione politica; ad esempio nel settembre del 1513 risolse in favore della sua patria un arbitrato con il quale assegnò proprio a Firenze il dominio su Pietrasanta, città fino a quel momento parte della Repubblica di Lucca. Poi il 18 settembre 1520 eresse la diocesi di Sansepolcro, scorporandone il territorio da quella di Città di Castello, dal momento che questa si trovava fuori dello stato fiorentino.

Nell’aprile del 1513 Leone X riconfermò l’adesione alla Lega Santa antifrancese, stipulata da Giulio II; due mesi dopo i francesi furono sconfitti a Novara. Questo facilitò la riconciliazione con alcuni cardinali ribelli, i quali avevano tentato di eleggere un antipapa o di provocare sommosse popolari.
Nel 1515, quando Francesco I di Francia mirava a conquistare il Ducato di Milano, non si riuscì a costituire un’alleanza antifrancese compatta. Così i francesi, vinta la battaglia di Marignano (13-14 settembre 1515) presero Milano. La città di Urbino non aveva mantenuto il suo impegno nella lega: Leone X decise di spodestare dalla città i Della Rovere, consegnandola a suo nipote Lorenzo de’ Medici.
Subito dopo la vittoria dei francesi, Leone X intraprese delle trattative con loro. Il risultato fu il Concordato di Bologna, con il quale il papa rinunciò ai territori di Parma e Piacenza, ma ottenne la revoca ufficiale della Prammatica Sanzione di Bourges (l’ordinanza promulgata il 7 luglio 1438 da re Carlo VII con la quale il re si dichiarò guardiano dei diritti della Chiesa francese).

In politica interna Leone X riprese le abitudini nepotiste: nominò cardinale il cugino Giuliano, che nel 1523 sarebbe diventato papa Clemente VII ed il nipote Innocenzo Cybo.
Leone X cercò di sostituire la messa in latino con la liturgia in volgare, ma poi il Concilio di Trento riconfermò il latino.
Proprio durante il pontificato di Leone X, Martin Lutero il 31 ottobre 1517 affisse le sue 95 tesi sulle indulgenze sul portone della chiesa di Wittenberg, dando inizio alla riforma protestante. Leone X scomunicò Martin Lutero con la bolla Decet Romanum Pontificem, emanata il 3 gennaio 1521.

Leone X morì il 1° dicembre 1521, a soli 46 anni di età; questo fatto diede luogo a numerose dicerie e sospetti di avvelenamento. In effetti Leone X aveva già subito un tentativo di assassinio, ordito dal cardinale Alfonso Petrucci; egli tentò di avvelenare il papa con la complicità del suo medico personale Battista da Vercelli. La congiura fu scoperta e i due furono giustiziati.

Nel 2013 il Vaticano dedica a Leone X una moneta da 50 euro in oro 917, nell’ambito della serie “I pontefici del rinascimento”.
La moneta pesa 15 grammi ed ha un diametro di 28 millimetri; ha una tiratura di 2.300 pezzi ed un prezzo di emissione di 824 euro. L’emissione è prevista per il 15 ottobre 2013.

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