Le monete nelle profezie di Nostradamus e di Giovanni XXII

Nella storia umana sono stati molti i profeti e molte le loro predizioni. Alcune di esse contengono dei riferimenti numismatici; eccone tre esempi.

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Papa Giovanni XXII
Questo pontefice, che regnò tra il 1316 ed il 1334, in una lettera all’imperatore Ludovico il Bavaro predisse un periodo cupo per l’Italia e per la città di Roma. Egli datò questo periodo indicando il prezzo del pane:

Un giorno, quando gli anticristi ritorneranno a Roma, lo faranno non perchè riconosceranno in Roma la loro sede naturale, ma perchè chiamati dai loro interessi. Ed ecco, o Imperatore dei Romani, le parole di Demetrios: quando uno di questi Anticristi al momento dell’elezione assumerà due nomi per far credere di seguire due indirizzi, mentre non sarà nè l’uno nè l’altro, si vedrà di cosa sono capaci.
Vi saranno due imperi senza corone a contendersi il mondo, ma ne sorgerà un terzo. L’Italia sarà teatro di violenze senza precedenti e ci vorrà una lira astese per comprare una libbra di pane.
Il Tevere e il Po saranno due cloache e a Roma, insieme all’Anticristo dai due nomi, sarà ucciso anche un capo di fazione, dai suoi stessi compagni.

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Grosso tornese emesso dalla zecca di Asti

Quindi durante questa futura crisi una libbra di pane sarebbe costata quanto una lira astese (ovvero di Asti); questa era un’unità di conto e non corrispondeva ad una moneta reale. Ma a quanto equivale oggi? Si consideri che nella prima metà del Trecento un grosso astese, equivalente a tre denari, pesava circa un grammo d’argento; si consideri anche che una lira era composta da 240 denari. Un semplice calcolo indica che una lira astese equivaleva ad 80 grammi d’argento.

A quanto corrispondeva una libbra? Nel secolo XIV era un’unità di misura che variava a seconda della località. Ad Asti una libbra era pari a 368,88 grammi, ma non possiamo sapere se Giovanni XXII si riferisse alla libbra astese. Comunque ad Avignone, dove risiedeva il papa, il peso della libbra era più o meno lo stesso.

In definitiva circa 370 grammi di pane sarebbero arrivati a costare un prezzo equivalente ad 80 grammi d’argento. Quindi un chilo di pane avrebbe un prezzo di 217 grammi d’argento.

Su questa profezia alcuni libri e molti siti internet riportano dati erronei; essi sostengono che una libbra equivaleva a 960 grammi e che nel Trecento una lira astese aveva un potere d’acquisto pari alle vecchie 5.000 lire, cioè ad appena 2,50 euro. Probabilmente un simile errore deriva dalla confusione tra la lira ed unità monetarie molto più piccole, come il denaro o il grosso.

Nostradamus
Due secoli dopo visse Michel de Nostredame (1503-1566), che è forse il più famoso dei profeti. Nella 49° quartina della centuria VI, che probabilmente descrive la figura di Stalin, egli sembra inserire un riferimento ai rubli:

De la patrie de Mammer grand Pontife,
Subiuguera les confins du Danube :
Chasser les croix, par fer raffe ne riffe,
Captifs, or, bagues plus de cent milles rubes.

Traduzione:

Dalla parte di Mammer gran Pontefice,
Soggiogherà i confini del Danubio:
Caccerà la croce, per ferro saccheggiato e arraffato,
Prigionieri, oro, anelli più di centomila rubli.

Una grivna d'argento
Una grivna d’argento

Alcuni studiosi di Nostradamus, evidentemente privi di conoscenze numismatiche, hanno sostenuto che il riferimento ai rubli sarebbe straordinario perché riferito ad una moneta non ancora esistente. In realtà il rublo era un’unità monetaria attestata a Novgorod già nel XIII secolo, quando equivaleva a circa 100 grammi d’argento, ovvero a mezzo grivna.
Altri esegeti, invece, sostengono che l’espressione cent milles rubes non faccia riferimento ai rubli ma ai rubini.

Erdogan mostra la nuova banconota da 20 lire (2005)
Erdogan mostra la nuova banconota da 20 lire (2005)

Di Nostradamus va segnalata anche la 40° quartina della centuria I; vi si predice una riforma monetaria in Turchia:

La trombe fausse dissimulant folie,
Fera Bisance vn changement de loix,
Hystra d’Egypte qui veut que l’on deslie,
Edict changeant monnoyes et aloys.

Traduzione:

La falsa tromba nasconde follia,
farà un cambio di leggi a Bisanzio,
verrà dall’Egitto chi vuole slegarlo,
Un editto cambia monete e leghe.

Alcuni commentatori hanno visto in queste righe la figura di Recep Tayyip Erdoğan, l’attuale primo ministro turco che con la sua oratoria (la falsa tromba) starebbe tentando di islamizzare il suo paese (farà un cambio di leggi a Bisanzio). Inoltre proprio Erdogan è stato il promotore della riforma monetaria che ha introdotto la nuova lira turca, entrata in circolazione il 1° gennaio 2005. La riforma tolse sei zeri alla precedente valuta, che era stata pesantemente inflazionata. Ovviamente l’identificazione di Erdogan in questa quartina è solo un’ipotesi ed è tutta da verificare.