Gli argentini comprano oro contro l’inflazione

Articolo di Mark O’Byrne pubblicato su GoldCore
Traduzione di Argento Fisico

lingotti_oro_argentoNonostante un aumento della propensione al rischio negli ultimi mesi il rischio sistemico resta tutto. Come nota Pedro da Costa della Reuters “l’impatto globale degli eventi di Cipro getta un bel po’ di dubbio sull’idea che il sistema finanziario si sia rafforzato dall’inizio della crisi”. Il prelievo forzoso sui conti correnti ciprioti sta creando non poco nervosismo in molti investitori che stanno aumentando le loro posizioni in oro.

Gli argentini stanno comprando più oro che mai per cercare di preservare i loro risparmi dall’inflazione più pesante dell’emisfero occidentale secondo quanto riporta Bloomberg.
Il Banco de la Ciudad de Buenos Aires, la sola banca argentina che offre monete d’oro e lingotti agli investitori e ai risparmiatori sta negoziando l’acquisto dell’oro direttamente con le compagnie minerarie visto che la domanda crescente tiene l’offerta da “rottami” riciclati sempre vicino allo zero e sempre meno sufficiente a soddisfare la domanda. La banca ha cominciato a fornire questo tipo di servizio ai clienti dopo che l’Argentina ha stretto i controlli sulla valuta a ottobre 2011 e nel primo anno di attività ha venduto 280 kili d’oro per un valore di 102 milioni di pesos (circa 20 milioni di dollari).
Gli argentini usano l’oro come una protezione per i loro risparmi visto che gli economisti prevedono che il peso perderà più valore di ogni altra valuta di carta al mondo e che il presidente Cristina Fernandez de Kirchner ha proibito l’acquisto di dollari. Il tasso di inflazione del paese al 26% sta erodendo anche i bond denominati in pesos e nell’ultimo anno li ha fatti scendere del 5,5%.

“Compro oro ogni volta che posso” ci ha detto Guillermo Acosta, una guardia 27enne, all’interno di una filiale del Banco Ciudad a Buenos Aires. “Con questa inflazione mi sento come se i miei risparmi evaporeranno se li tengo in pesos”. Il primo investimento in oro di Acosta, 10 grammi a febbraio scorso, ha dato un ritorno del 47% sinora, con il prezzo al grammo che è salito da 260 a 381,5 pesos.

L’Argentina sta stampando pesos per finanziarsi e la quantità di pesos in circolazione nell’economia del paese è salita del 38% nell’ultimo anno il che ha portato diversi analisti a prevedere un deprezzamento della valuta del 12.9% da qui a fine anno, il massimo deprezzamento di una valuta fra quelle tracciate da Bloomberg.

Il Banco Ciudad è la sola banca rimasta che commercia in oro da quando la Fernandez ha vietato l’acquisto di oro puro certificato al 99,99% per i risparmi a luglio scorso. La banca vende oro 99,96% secondo quanto afferma Carlos Leiza, il supervisore del trading in oro della banca.
C’è una forchetta del 35% fra il prezzo d’acquisto e quello di vendita dell’oro fisico al Banco Ciudad, mentre non c’è nessun premium a vendere sul mercato locale il benchmark del paese, il 2017 dollar bond, secondo la Open Electronic Market, nota come MAE e con sede a Buenos Aires.
L’oro venduto dal Banco Ciudad non è riconosciuto a livello internazionale il che rende più difficile determinarne il valore” dice ancora Carlos Leiza. Il costo di 100 grammi d’oro in Argentina la scorsa settimana era di 36.646 pesos. A New York la stessa quantità veniva scambiata per 5.126 dollari. La banca moltiplica quel prezzo per 0,95 per conteggiare la minore qualità dei loro lingotti arrivando così ad un prezzo di 4.870 dollari.

“Storicamente l’oro è sempre stato una riserva di valore così anche se i modi di farlo sono molto limitati in Argentina la gente continua lo stesso a comprarlo” ha concluso Leiza intervistato da Bloomberg.