Cuauhtémoc, l’ultimo degli aztechi

Cuauhtémoc (1496-1525) fu l’undicesimo ed ultimo sovrano azteco, il cui nome significa aquila che cadde, dal nahuatl cuauhtli (aquila) e temoc (discesa). Con lui si chiudono le dinastie azteche e in lui si incarna la lotta delle popolazioni indigene del Messico contro i colonizzatori.
La dinastia alla quale apparteneva era stata fondata nel 1376 da Acamapichtli.
Cuauhtémoc, figlio di Ahuízotl, occupò il trono di Tenochtitlán alla morte di Cuitláhuac, che a sua volta era salito al trono alla morte di Moctezuma II. Volle che la regina fosse Tecuichpoch, figlia ancora minorenne di Moctezuma e della regina Teotlacho.

Informato che Hernan Cortés stava pianificando di raggiungere con i suoi soldati la capitale dell’impero azteco, Cuauhtémoc organizzò la difesa: rafforzò la piazza – centro, nevralgico della vita cittadina – riunì scorte alimentari e distrusse i ponti che collegavano la capitale “flottante” con la terraferma. L’avanzata spagnola fu frenata per 75 giorni (dal 30 maggio al 13 agosto del 1521) e alla fine gli aztechi si insediarono sull’isolotto di Tlatelolco.
Il grande regno di Cuauhtémoc era diviso interamente in signorie, che però erano insofferenti al pagamento del costante tributo e per questo favorirono gli Spagnoli.

Debilitato e senza possibilità di continuare la difesa, Cuauhtémoc tentó di porre in salvo la sua famiglia su una barca, ma fu incatenato e portato davanti a Cortés. La leggenda vuole che Cuauhtémoc disse a Cortés con tono sprezzante: “signor Malinche, ho fatto tutto ciò che era in mio potere ed in mio dovere per difendere la città e non posso fare più niente, quindi vengo trascinato a forza davanti alla tua persona ed al tuo potere. Prendi il pugnale che hai nella cinta e con quello uccidimi“. Cortés decise di tenerlo in vita come prigioniero.

Giorni dopo, il tesoriere Julían de Alderete chiese ai prigionieri dove fosse nascosto il tesoro di Moctezuma e non ottenne risposta. Allora mise nell’olio bollente i piedi di Cuauhtémoc e del sgnore di Tacuba (o forse del signore di Tlacopan). La leggenda dice che sopportarono il tormento con grande valore. Secondo la ricostruzione storica venne ucciso per impiccaggione a Isancanac, nella provincia di Acala, all’alba del 28 febbraio del 1525. Lasciò un figlio di nome Diego Mendoza de Austria Moctezuma.

Qui sotto: una moneta messicana da 5 pesos del 1948 (30 grammi, argento 900), emessa in ricordo dell’ultimo sovrano azteco.

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Una risposta a “Cuauhtémoc, l’ultimo degli aztechi”

  1. salve vorrei avere maggiori informazioni su cuauhtemoc, sulla sua vita e sulla civilta azteca al suo tempo, purtroppo non si trovano molti libri sull’argomento se potete consigliarmi qualcosa.
    grazie e tanti saluti

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