Un papiro copto nomina la moglie di Gesù

Il 18 settembre 2012, durante il Convegno Internazionale di Studi Copti tenutosi a Roma, la studiosa Karen Leigh King ha presentato un frammento di papiro in copto risalente al IV secolo che conterrebbe una frase mai riscontrata nelle Sacre Scritture: Gesù disse loro: “Mia moglie”. E poi ancora: Lei sarà in grado di essere mia discepola […] Quanto a me, dimoro con lei allo scopo di […]. Il frammento è grande 8 x 4 centimetri e contiene otto righe di scrittura in inchiostro nero leggibili solo con la lente di ingrandimento; sarebbe la traduzione in lingua copta di un testo greco della seconda metà del II secolo.
Il papiro è stato presentato da Karen Leigh King, una storica della cristianità antica alla Harvard Divinity School, nonché la prima donna a occupare la cattedra più antica degli Stati Uniti. La studiosa ha affermato: “Questa scoperta conferma antiche tradizioni secondo cui Gesù era stato sposato. Ce n’era una già nel II secolo, legata al dibattito se i cristiani dovessero sposarsi e avere rapporti sessuali”. La King ha però sottolineato che il frammento non è la prova che il Gesù storico fosse effettivamente sposato; infatti il testo sarebbe stato scritto molto tempo dopo la vita di Gesù e tutta la letteratura cristiana precedente non aveva nemmeno accennato alla questione. C’è anche da dire che la provenienza del papiro resta un mistero; infatti il suo proprietario avrebbe chiesto di rimanere anonimo.
In ogni caso alcuni studiosi – considerate le fibre, l’inchiostro, la lingua e il contesto culturale – propendono per l’autenticità del papiro, mentre altri non mettono in dubbio l’autenticità bensì l’attendibilità; è il caso di Wolf Peter Fung, che ha affermato: “Ci sono migliaia di frammenti di papiro dove si possono trovare scritte cose folli. Ma se non se ne conosce la provenienza non servono assolutamente a niente”. Altri studiosi, infine, sostengono che l’espressione “mia moglie” potrebbe avere un significato simbolico.

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