N-17 – L’Impero (IV parte)

1812-1813: la campagna di Russia e la sconfitta di Lipsia
Il primo gennaio 1812, nell’Inghilterra Inghilterra assediata dal blocco continentale, si verificano violente manifestazioni di operai disoccupati e ridotti alla fame. Ma la causa della mancanza di occupazione é data soprattutto dai nuovi macchinari azionati dalla forza del vapore: gli operai esasperati distruggono le fabbriche e i nuovi macchinari. La protesta viene strumentalizzata e incanalata nel più smisurato nazionalismo, attribuendo tutte le colpe a Napoleone e al blocco continentale.Napoleone sigla l’alleanza con la Prussia (24 febbraio) e con l’Austria (14 marzo), ma il 15 marzo si forma la sesta coalizione, formata da Inghilterra, Russia e Svezia. Proprio il principe reggente è l’ex maresciallo francese Bernadotte, che era stato al servizio di Napoleone.
Il 9 maggio 1812 inizia la campagna di Russia. Secondo Napoleone, la campagna durerà 25 giorni. L’invasione della Russia inizia il 23 giugno.Il 7 settembre ha luogo la battaglia di Borodino, sul fiume Moskova. I francesi subiscono gravi perdite; è entrato in scena il generale Kutuzov, nominato comandante in capo di tutto l’esercito russo: è uno stratega che ha come alleato il “generale freddo” in anticipo, e la micidiale rasputina, ovvero il fango che si forma nelle prime nevicate con il terreno non ancora gelato.
Dal 14 settembre al 19 ottobre 1912, Napoleone è a Mosca. Poi inizia la drammatica ritirata nella steppa, con i russi che compiono continue azioni di disturbo.
Il 24 ottobre ha luogo la battaglia di Malojaroslawetz: il contingente italiano evita la sconfitta, ma la ritirata diventa ancora più disastrosa.

Il 6 novembre 1812 Napoleone riceve la notizia del tentato colpo di stato organizzato dal generale Malet.

Il 5 dicembre Napoleone parte per la Francia, mentre l’esercito prosegue la ritirata: già sono morti 500.000 uomini, i 100.000 scampati avanzando nella neve provano a cercare scampo raggiungendo il territorio austriaco.
Ma sia i prussiani sia gli austriaci, con un voltafaccia, si accordano con lo zar. Napoleone ha ora solo nemici davanti, dietro e all’interno del suo stesso esercito. Infatti, molti suoi soldati sono austriaci e prussiani. In conclusione, l’esercito francese non esiste più. E dei 70-80 mila italiani non ne rimarrà vivo nemmeno uno.

Intanto a Parigi sono già iniziati i tradimenti.

Il 4 marzo 1813 si forma la settima coalizione, formata da Inghilterra, Russia e Prussia. E’ ancora guerra.
Nonostante la situazione precaria, dovuta alla tragica campagna di Russia, Napoleone vince a Lutzen (2 maggio) e a Bautzen (20-21 maggio) contro i prussiani. Ciò gli permatte di imporre l’armistizio di Pleswitz, ma il 12 agosto il suocero lo tradisce: l’Austria entra a far parte della coalizione anti-francese.
Per tutta risposta Napoleone vince gli austriaci a Dresda (27 agosto), ma il 7 settembre anche la baviera passa dalla parte dei nemici.

Tra il 16 e il 19 ottobre 1813, nella battaglia di Lipsia (chiamata battaglia delle Nazioni), Napoleone viene sconfitto. E’ l’inizio della caduta dell’impero: la Confederazione del Reno si dissolve, e quello che è rimasto della Grande Armata si ritira sulla linea del Reno.

Qui sotto: il monumento commemorativo della battaglia delle nazioni (Lipsia).

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Il 5 dicembre la coalizione respinge le proposte di Napoleone, che desidera una pace con il riconoscimento dei “confini naturali” della Francia.
Tra il 21 e il 25 dicembre, gli eserciti della coalizione attraversano il Reno e invadono il territorio francese.
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