Pantelleria, scoperte 600 monete puniche

A Pantelleria è stato scoperto un tesoretto di circa 600 monete bronzee del terzo secolo avanti Cristo. Il ritrovamento è il primo risultato delle indagini archeologiche subacquee per la valorizzazione di siti sommersi nelle acque di Cala Tramontana a Pantelleria, iniziate alcuni giorni fa.
Le monete recano una testa di donna con lo sguardo rivolto verso sinistra; la figura è identificabile con la dea Tanit. Nel rovescio c’è invece una testa di cavallo che guarda a destra, elemento che potrebbe essere determinante per l’attribuzione della zecca. Qui sotto si può vedere una foto della tipologia in questione.

Secondo Pier Giorgio Spanu, docente dell’Università di Sassari, le monete sembrano di epoca sardo-punica e siculo-punica. Si tratta di conii compresi entro un ambito cronologico tra il 300 e il 264 a.C., anche se la circolazione di tali monete proseguì per tutto il terzo secolo a.C.
“Il ritrovamento – spiega il Soprintendente per i Beni culturali di Trapani, Sebastiano Tusa – rappresenta una conferma dell’importante ruolo economico che Pantelleria ebbe in epoca punico-ellenistica come meta di scambi commerciali dalla Sicilia verso l’Africa, e viceversa, e anche come luogo di produzione agricola. Il tesoretto di monete doveva essere originariamente riposto all’interno di un sacchetto o in un altro contenitore in materiale deperibile da cui le monete potrebbero essere fuoriuscite. In ogni caso il prosieguo dello scavo potrà chiarire meglio la loro contestualizzazione”.
La cronologia delle monete si accorda con la datazione del materiale anforario presente in quantità nella cala, in particolare le anfore greco-italiche e le anfore cartaginesi che sembrano riportare ad un orizzonte cronologico della seconda metà del III secolo a.C. Anche se tali materiali potrebbero riferirsi non necessariamente ad un’imbarcazione naufragata, ma a diversi processi formativi del contesto (ad esempio un’operazione di alleggio), la presenza del tesoretto lascia invece ben sperare circa la possibile esistenza di un relitto. “Durante le prime ricognizioni – spiega Leonardo Abelli, direttore scientifico del progetto – l’esploratore subacqueo Francesco Spaggiari ha individuato un’area che presentava una piccola dispersione superficiale di monete bronzee. L’approfondimento delle indagini ha permesso di riportare alla luce il tesoretto costituito da circa 600 monete”.

Nella stessa zona dove sono state scoperte le monete, la Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana aveva già evidenziato le tracce di un relitto, lasciandone i reperti in situ e realizzando un itinerario archeologico subacqueo già visitabile da tempo.

Per approfondimenti su questo tipo di monete, segnaliamo questo lavoro tratto dal sito roth37.

2 Risposte a “Pantelleria, scoperte 600 monete puniche”

  1. Veramente l’identificazione della zecca non è data dalla direzione cui è rivolta la protomeequina ma dal tondello sotto il muso.

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