Il penny inglese potrebbe sparire

Nel Regno Unito sta crescendo la pressione per abolire la moneta da un penny, che costituisce il più piccolo taglio della valuta britannica.
Secondo dati del Ministero del Tesoro, gli inglesi ne possiedono più di 11 miliardi di esemplari, ovvero 173 a testa in media. Ma queste piccole monete di fatto non circolano: gli inglesi tendono ad accumularle per poi cambiarle in banconote; in tasca o nel portafoglio, tuttavia, non li tiene quasi più nessuno. Ciò è dovuto alla svalutazione e al conseguente potere d’acquisto sempre inferiore di questa moneta: un penny odierno vale meno del mezzo penny abolito nel 1984.
I mini spiccioli sono già stati messi fuori corso in Australia, in Nuova Zelanda e in Canada (vedi articolo). Altri paesi (Irlanda, Olanda, Belgio, Svezia, Danimarca, Finlandia e Ungheria) incoraggiano i pubblici esercizi ad arrotondare i prezzi, al ribasso o al rialzo, in modo da fare gradualmente scomparire l’esigenza di utilizzare monetine da 1 centesimo. Ma nel Regno Unito c’è ancora qualche resistenza al progetto di fare scomparire il penny: si ha il timore che questa scelta farebbe aumentare i prezzi, sia pure di poco.
Di certo l’eliminazione di questa moneta costituirebbe un risparmio per lo Stato, anche se la Royal Mint ha sempre rifiutato di rendere noti i costi di produzione. Nel frattempo la moneta continua ad essere prodotta.

In foto: il rovescio delle due tipologie da 1 penny attualmente in circolazione.

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