Le banconote del diavolo

Nel 1954 in Canada furono introdotte le prime banconote con il ritratto della regina Elisabetta II, salita al trono da poco più di un anno (6 febbraio 1952). La nuova serie di banconote si componeva dei tagli da 1, 2, 5, 10, 20, 50, 100 e 1.000 dollari.
Ma nel ritratto della regina c’era un problema: nella sua acconciatura si poteva intravedere il volto del diavolo! Il disegnatore George Gundersen, che aveva realizzato il disegno a partire da una fotografia, si difese sostenendo la totale involontarietà del fatto e definì “orribili e stupefacenti” le accuse di aver inserito intenzionalmente il volto del demonio sulle banconote, forse per creare un messaggio subliminale. In ogni caso non esistono prove della volontarietà a carico di Gundersen.
Una volta che la presenza del diavolo sulle banconote divenne di pubblico dominio, molti canadesi rifiutarono di accettare in pagamento i nuovi biglietti; l’opinione pubblica avanzò subito la richiesta di sostituirle con biglietti raffiguranti un nuovo ritratto.
Il governo canadese assecondò la richiesta, ma non potè agire in tempi rapidi: i biglietti con l’effigie del defunto re Giorgio VI erano già stati ritirati, quindi non era possibile togliere subito dalla circolazione anche le nuove banconote perché ciò avrebbe provocato una forte penuria di moneta circolante. Non a caso la sostituzione dei biglietti incriminati fu portata a termine in cinque anni; entro il 1959 tutte le banconote con il volto del diavolo furono ritirate e sostituite con biglietti raffiguranti un diverso ritratto: l’acconciatura fu modificata e scurita. Fa eccezione il biglietto da 1.000 dollari, che non fu ritirato e che continuò a circolare per molti anni, anche se quasi esclusivamente nel mondo delle banche e della finanza; evidentemente in quegli ambienti maneggiare il volto del demonio non costituiva un problema.

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